Sono 500 i firmatari della petizione a favore del Connecting Europe Facility (Cef) che prevede investimenti per circa 50 miliardi di euro in reti digitali, stradali ed energetiche. Molti l’hanno anche sostenuta, e continuano a sostenerla, su Twitter attraverso #connectingeurope. Il documento, a firma del vicepresidente della Commissione Europea, Siim Kallas, è stato preparato in vista dell’importante vertice del 22 novembre che sarà dedicato al bilancio europeo 2014-2020.
Nella petizione si sottolinea che il Cef è in grado di garantire un “reale valore aggiunto” perché “contribuirà alla costruzione e al completamento di ferrovie, collegamenti aero-portuali e marittimi, reti energetiche, gasdotti , sistemi di trasporto intelligenti e reti di banda larga, essenziali per l’Europa”.
A detta dei firmatari, i governi della Ue e il parlamento europeo, che stanno negoziando in questi giorni il futuro budget, “hanno la responsabilità di concordare su un budget per la crescita. In un periodo in cui il mercato globale sta diventando sempre più competitivo, l’Europa non può semplicemente permettersi di ritardare gli investimenti nelle infrastrutture”.
Da qui l’appello ad approvare la proposta della Commissione europea di allocare 50 miliardi di euro del budget Ue per creare il Connecting European Facility.
La prima bozza di regolamento del Cef compilata dalla Commissione è stata diffusa Il 19 ottobre 2011. Da allora sono in corso negoziazioni nel Consiglio della Ue e nel parlamento europeo. Lo scorso 11 ottobre il Corriere delle Comunicazioni ha pubblicato in anteprima la bozza di un documento del Consiglio europeo che annunciava pieno sostegno al Cef per il robusto pacchetto di aiuti infrastrutturali presentato l’anno prima, riconoscendo che “costituirà in futuro un importante strumento per promuovere la crescita attraverso investimenti nei network digitali”.
Intanto sta già emergendo qualche numero. Fonti di agenzia riferiscono che Cipro, il Paese con la presidenza di turno del Consiglio europeo, ha iniziato a definire il prossimo programma finanziario pluriennale dell’Unione europea. Per la prima volta dall’inizio dei negoziati sono state proposte alcune cifre, da destinare alle diverse voci. Al settore trasporti-energia-telecomunicazioni – appunto la rete Connecting European Facility – sarebbero destinati 36,3 miliardi di euro: di questi 22,2 miliardi per i trasporti (7 miliardi dei quali presi dai fondi di coesione), 7,05 miliardi per l’energia e 7,05 miliardi per le telecomunicazioni.