LA STRATEGIA

Competenze digitali, ecco il primo monitoraggio del Piano nazionale. Si apre la sfida Pnrr

Repubblica Digitale ha censito 49 azioni su 111 totali: di queste il 63% risulta in esecuzione, il 6% concluso, il 6% sospeso e il 25% non avviato. In vista una rimodulazione per l’allineamento con gli obiettivi del programma nazionale di ripresa e resilienza

Pubblicato il 29 Dic 2021

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Procede la messa in pratica, seppure con qualche ritardo, del Piano operativo della Strategia nazionale sulle competenze digitali coordinato da Repubblica Digitale. Secondo il primo monitoraggio su 49 azioni del Piano – in totale sono 111 – ne risulta in corso di esecuzione il 63%, il 6% concluso e il 6% sospeso mentre il 25% non risulta avviato.

Il modello di monitoraggio sull’attuazione e lo sviluppo della Strategia si basa su un approccio “Plan-Do-Check-Act”: dalla definizione del Piano Operativo (Plan) all’attuazione degli interventi (Do), l’osservazione e la valutazione dei risultati raggiunti – attraverso la rilevazione dei dati (Check) – e la conseguente revisione del Piano iniziale (Act).

 I dati sull’avanzamento delle azioni del Piano Operativo sono stati raccolti di concerto con le amministrazioni referenti, per mezzo di apposite schede di rilevazione. La rilevazione ha permesso di raccogliere informazioni relative all’avanzamento generale, al raggiungimento delle milestone (avanzamento procedurale) e dei valori obiettivo associati agli indicatori di risultato (avanzamento fisico) per 49 delle azioni del Piano.

La Strategia nazionale per le competenze digitali

La Strategia Nazionale per le competenze digitali, sviluppata con il coinvolgimento di amministrazioni centrali, enti regionali e provinciali, istituti di ricerca ed enti del terzo settore che costituiscono il Comitato Tecnico Guida di “Repubblica Digitale”, rappresenta il risultato di un processo aperto, collaborativo e multi – stakeholder ed è volta al conseguimento – entro il 2025 – di obiettivi chiave, tra cui l’acquisizione di competenze digitali almeno di livello base da parte del 70% della popolazione in età compresa tra i 16 e i 74 anni. Al Dipartimento per la trasformazione digitale, la struttura di supporto al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, è affidato il coordinamento e la regia di tutti gli attori coinvolti. Gli ambiziosi obiettivi della Strategia trovano attuazione nel Piano Operativo, articolato in 4 assi strategici e 41 linee di intervento, declinati a loro volta da 111 azioni di breve, medio e lungo termine. Ogni asse è coordinato da una amministrazione referente che, in collaborazione con altri enti pubblici, porta a termine le iniziative programmate verso i destinatari di riferimento. Si tratta di un documento ambizioso, che punta a colmare il gap digitale del nostro Paese entro il 2025.

Il contributo della Coalizione Nazionale

Il rapporto di monitoraggio guarda anche alle progettualità parallele, ancorché distinte, promosse e attuate dalla Coalizione Nazionale per le competenze digitali, con l’obiettivo di consolidare il processo amministrativo e istituzionale che sostiene Repubblica Digitale.
Alla rilevazione sullo stato di avanzamento delle azioni del Piano si affianca la ricognizione delle progettualità promosse dalla Coalizione Nazionale che, sebbene intraprese in cantieri diversi, convergono verso il conseguimento degli obiettivi della Strategia e costituiscono uno stimolo e una fonte di ispirazione continua per uno sviluppo di sistema delle competenze digitali. Circa il 50% degli enti del settore privato e pubblico e delle associazioni della società civile che partecipano alla Coalizione Nazionale hanno condiviso dati relativi al 2020 sui destinatari coinvolti. Le iniziative sono rivolte prevalentemente al territorio nazionale (65%), in misura minore al territorio locale (23%) e a quello regionale (13%). I principali destinatari raggiunti dai progetti della Coalizione sono i cittadini, ai quali si rivolge oltre il 79% dei progetti, insieme al settore privato (13%) e al settore pubblico (9%). Più nello specifico, le iniziative hanno coinvolto principalmente studenti (2,27 mln) e docenti (90.000), cittadini (1,6 mln) ma anche lavoratori del settore privato (240.000) e del settore pubblico (30.000).

Il processo in vista dell’aggiornamento del Piano Operativo

Il processo aperto, partecipativo e multi-stakeholder, che ha condotto alla formazione sia della Strategia che del Piano Operativo, è alla base dello sviluppo di un modello di monitoraggio di natura iterativa, che l’occasione del primo Rapporto semestrale ha consentito di sperimentare. La sua implementazione graduale risponde all’esigenza di affinare gli strumenti di rilevazione, la struttura dei dati per la verifica dello stato di avanzamento del Piano e degli effetti sull’evoluzione dei principali indicatori di impatto e di realizzazione, nonché l’organizzazione e le modalità di restituzione – pubblica e partecipata – delle informazioni raccolte.

Il primo Rapporto consente di tracciare il percorso che porterà all’aggiornamento del Piano Operativo previsto nella primavera del 2022, attraverso:

  • la rimodulazione e l’inserimento di nuove azioni del Piano Operativo, al fine di garantire un maggiore allineamento e impatto con gli indicatori di obiettivo prefissati. Le azioni potrebbero concentrarsi sullo sviluppo delle iniziative finalizzate alla riduzione del digital divide delle aree territoriali meno sviluppate, in linea con gli indirizzi forniti dal nuovo quadro di politica di coesione.
  • la ridefinizione, di concerto con le Pubbliche Amministrazioni, degli indicatori di impatto meno coperti dagli elementi del Piano per sostenere il raggiungimento degli obiettivi della Strategia, anche con l’intento di raccordarsi agli indirizzi di policy recentemente avviate (Pnrr, Accordo di Partenariato, piani e programmi nazionali e internazionali).
  • l’aggiornamento degli indicatori di impatto del Piano Operativo al fine di garantire il necessario allineamento con gli indicatori Desi 2021 (recentemente rivisti dall’UE) e con gli indicatori di impatto elaborati dai principali Istituti di Ricerca nazionali e internazionali (Eurostat, Istat). In particolare, l’allineamento con gli indicatori Desi consentirebbe di indirizzare e monitorare le iniziative che impattano sulle disparità territoriali.

Se le evoluzioni di contesto e di policy costituiscono uno stimolo per la revisione delle azioni e del modello di monitoraggio, la prima rilevazione mette in rilievo la consistenza del Piano Operativo e offre una panoramica sulle iniziative intraprese per raggiungere i primi traguardi della Strategia, rinnovando così l’impegno di collaborazione tra istituzioni e partenariato sociale ed economico nel fronteggiare la sfida dello sviluppo delle competenze digitali del nostro Paese.

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