Il gruppo giapponese dell’elettronica Panasonic ha tagliato le stime per l’anno fiscale 2012-2013, a causa del calo delle vendite legato alla debolezza della congiuntura e ai costi di ristrutturazione più elevati del previsto. L’azienda ha annunciato svalutazioni per 238 miliardi di yen (2,3 miliardi di euro) nella business unit mobile phone e in quella dei pannelli solari e delle micro batterie in litio, utilizzate nei pc e negli smartphone.
Tra il primo aprile 2012 e il 31 marzo 2013 il gruppo si attende una perdita netta di 765 miliardi di yen (7,6 miliardi di euro), contro i 50 miliardi di utile attesi precedentemente. Nel primo semestre (aprile-settembre), il gruppo ha registrato una perdita netta di 685,2 miliardi di yen (6,8 miliardi di euro), quintuplicata su base annua. Le vendite di televisori si fermeranno a 13 milioni di unità, a fronte di precedenti stime di 15,5 milioni.
Sui conti di Panasonic pesano le pesanti perdite nel settore delle tv. Una crisi, quella dei televisori, che tocca che altri player del settore come Sharp e Sony. Ma che non riguarda Samsung.
Panasonic resta la prima corporate giapponese per numero di dipendenti, pari a 330mila a livello globale, nonostante il taglio di 36mila persone dell’anno scorso. Dall’inizio dell’anno il titolo quotato al Nikkey di Tokio ha ceduto il 20%.