IL PROTOCOLLO

La Sapienza-Ibm, laboratori creativi al via a Roma

Sarà siglato il 6 novembre l’accordo fra l’università e il III Municipio della capitale, per la nascita di progetti innovativi negli open space della casa della Partecipazione di San Lorenzo

Pubblicato il 31 Ott 2012

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Laboratori creativi disseminati sul territorio dove far nascere progetti imprenditoriali innovativi grazie alla contaminazione di idee e competenze: è l’obiettivo del protocollo che la Sapienza firmerà martedì 6 novembre con il III Municipio di Roma e il supporto di Ibm. Per l’avvio delle attività, già da quest’anno, l’amministrazione locale mette a disposizione gli openspace della Casa della Partecipazione in via dei Sabelli a San Lorenzo.

“In questi spazi – dice il rettore Luigi Frati – gli studenti potranno sviluppare concetti, prodotti, servizi e ricevere una formazione imprenditoriale che trasformi gli universitari di oggi in professionisti di domani”. I team saranno composti da universitari selezionati in base alle competenze richieste per ciascun progetto e in modo da garantire la massima interdisciplinarietà.

Primi settori di impegno per i giovani, già concordati con il Municipio, sono il riassetto del portale istituzionale, con l’implementazione di servizi digitali user friendly, e lo sviluppo di un software per la segnalazione dei disservizi. “Questa collaborazione – sostiene Dario Marcucci, presidente del III Municipio – rafforza la sinergia tra l’Università e la città a beneficio dei cittadini che saranno i primi fruitori del progetto”.

Ibm si fa promotore di idee attraverso il Laboratorio di Sviluppo Software di Roma e finanzierà premi agli studenti, nel contesto dell’iniziativa Smarter Planet, per la ricerca di soluzioni d’ufficio in cloud, per l’aggregazione di risorse, attività e persone nella linea del tempo aziendale, per la mobilità e per la gestione dinamica dei piani di evacuazione dagli edifici.

Il sistema-garage, di marca anglosassone, potrebbe così diventare un modello di formazione e ricerca in linea con le esigenze di mercato che possa generare un circolo virtuoso con effetti postivi sul Sistema Paese.

In termini di ricadute l’iniziativa intende favorire le azioni di trasferimento tecnologico con la realizzazione di start-up da parte di studenti, tramite la promozione di partenariati con l’industria locale e con lo sviluppo di poli capaci di attrarre investimenti delle imprese.

“La collaborazione tra Ibm e le università italiane nasce dalla convinzione che uno stretto rapporto tra industria e mondo accademico sia fondamentale per lo sviluppo nelle aree strategiche dell’information technology, anche grazie all’adozione di modelli di partnership innovativi come quello che oggi annunciamo – sottolinea Carla Milani, University Relations Manager di Ibm Italia – La relazione con studenti di valore e con ricercatori eccellenti a livello internazionale ci consente di sviluppare tematiche di frontiera e di favorire l’innovazione”.

La liaison tra università e impresa prosegue nella giornata di martedì 6 novembre con la cerimonia di consegna degli Ibm Award 2012 a tre docenti Sapienza per ricerche sui temi della cybersecurity, del cloud e delle smart grid. I riconoscimenti sono stati attribuiti a Giuseppe Ateniese per il progetto Hold Sway over your Cloud: Secure Storage in a Cloudy World, a Roberto Baldoni per Reconfigurable-buildings: Provisioning office spaces as-a-service e a Livio De Santoli per Rome Sapienza Active energy microgrids.

I primi due premi, Ibm Faculty Award, sono assegnati per l’attività svolta nell’ambito del Centro di Ricerca in Cyber Intelligence e Information Security, un centro multidisciplinare per lo sviluppo di nuove conoscenze e metodologie operative finalizzate alla raccolta e alla correlazione di informazioni provenienti da ambienti fisici e digitali. Il terzo premio, Ibm Sur Grant, è stato assegnato per il contributo alla politica energetica attraverso progetti pilota realizzati dalla Sapienza, connessi anche ad attività formative sulla sostenibilità.

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