Dazn vicina all’acquisizione di BT Sport per una cifra intorno agli 800 milioni di dollari: questa l’indiscrezione di Reuters secondo cui la trattativa potrebbe chiudersi entro fine mese. In ballo i diritti tv delle partite di Premier League e di Champions League nel Regno Unito. E ci sarebbe in cantiere anche la creazione di un joint venture. La partita però non è priva di ostacoli a partire dagli accordi con i titolari dei diritti, nonché con Sky e Virgin Media di Comcast Corp a cui fa capo la programmazione di BT Sport in Irlanda e nel Regno Unito.
In Italia resta aperto il “dossier” Tim: gli scarsi risultati in termini di abbonati sono oggetto di una trattativa per rivedere il contratto che prevede un minimo garantito da 340 milioni a stagione. E si parla di uno “sconto” fra i 60 e gli 80 milioni di euro. La questione sarà sicuramente sciolta in occasione della presentazione del piano industriale il prossimo 2 marzo a cui lavora il nuovo direttore generale Pietro Labriola – che molto probabilmente assumerà l’incarico di amministratore delegato.
Dazn da parte sua si prepara a rivedere l’offerta per gli abbonati ossia a limitare l’uso contemporaneo dei dispositivi attraverso un unico account. “Abbiamo consentito la visione su due dispositivi, in maniera contemporanea, attraverso lo stesso abbonamento, per offrire un’esperienza personale più ricca all’interno di un unico contesto domestico”, ha spiegato Dazn in una nota lo scorso novembre, sottolineando che “fin dall’inizio del Campionato di calcio di Serie A abbiamo constatato un considerevole incremento di comportamenti non corretti che non può essere ignorato”.
Secondo quanto risulta a CorCom con il nuovo piano – che sarà lanciato però solo dopo la fine della stagione in corso – fuori dall’abitazione si potranno vedere le partite da smartphone, pc o tablet, a patto che all’interno delle mura domestiche nessun altro abbia effettuato l’accesso tramite tv o altro device. Potrebbe profilarsi un modello premium alla “Netflix”: per aggiungere utenti bisognerà pagare.
Slitta intanto il il passaggio di Tim Vision sulla piattaforma di Vivendi: stando a quanto si apprende il delay potrebbe essere fino a giugno.