LE RISORSE

Pnrr, il Mise accelera sull’innovazione: 1 miliardo per digitale e green transition

Procedure semplificate per la concessione di contributi e finanziamenti agevolati con il nuovo patto fra Governo, Regioni e imprese firmato dal ministro Giorgetti. Il decreto si aggiunge ai 4,4 miliardi previsti dai bandi del Miur per ricerca e sviluppo tecnologico

Pubblicato il 18 Gen 2022

innovazione

Intelligenza artificiale, connessione e sicurezza digitale, fotonica e micro-nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, materiali avanzati e nanotecnologia, tecnologie della scienze della vita. Sono queste le tecnologie alla cui ricerca il governo destina 1 miliardo del Pnrr. Lo stabilisce il decreto (già inviato alla Corte dei Conti per la registrazione) firmato dal ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che riforma lo strumento degli Accordi per l’innovazione agganciandolo agli obiettivi tecnologici del programma Ue “Orizzonte Europa”. La nuova misura si aggiunge ai 4,4 miliardi previsti dai bandi del Miur di dicembre per ricerca e sviluppo tecnologico.

Gli obiettivi del nuovo decreto

Obiettivo del decreto la realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per la competitività tecnologica di imprese e centri di ricerca presenti sul territorio nazionale, anche al fine di favorire l’innovazione di specifici settori, salvaguardare l’occupazione e rafforzare la presenza di prodotti italiani in mercati caratterizzati da una forte competizione internazionale.

A chi è diretto il decreto

I progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero dello sviluppo economico. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attivita’ industriali, agroindustriali, artigiane e che presentano progetti, anche in forma congiunta tra loro, di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi o al notevole loro miglioramento tramite lo sviluppo delle tecnologie definite dal programma “Orizzonte Europa”.

A seguito della valutazione positiva dei progetti si potrà procedere alla definizione dell’Accordo per l’innovazione tra il Mise, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al sostegno del progetto di ricerca e sviluppo. In ogni fase del procedimento, il ministero, si legge in una nota, “effettuerà un attento monitoraggio sulle iniziative agevolate, al fine di verificare le condizioni per la fruizione e il mantenimento delle agevolazioni, nonché lo stato di attuazione degli interventi finanziati”.

La strategia di politica industriale

“Con la riforma degli Accordi per l’Innovazione puntiamo a semplificare e velocizzare le procedure amministrative per erogare in tempi brevi i contributi e finanziamenti agevolati per le imprese che investono su ricerca e lo sviluppo sperimentale per realizzare nuovi prodotti e innovativi modelli produttivi – spiega il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti -. Si tratta di un altro importante strumento di politica industriale messo in campo dal Mise per rafforzare la competitivita’ del tessuto produttivo del nostro Paese. L’obiettivo e’ incentivare, anche attraverso le risorse previste dal Pnrr, i progetti d’investimento che promuovono la capacità d’innovazione e la sostenibilità ambientale all’interno dei settori industriali, incidendo positivamente anche sulla formazione e lo sviluppo delle competenze professionali”.

I bandi del Miur

Toccano quota 4,5 miliardi gli incentivi previsti dai quattro bandi per R&S delle imprese emessi a dicembre dal Miur per l’attuazione della parte del Pnrr dedicata alla ricerca di filiera. La chiusura dell’ultimo bando è fissata per il 10 marzo.

In particolare il bando per ecosistemi dell’innovazione prevede 1,3 miliardi per la creazione e il rafforzamento di 12 ecosistemi di cui 5 nel Mezzogiorno. Si punta ad agevolare il trasferimento tecnologico e la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale.

Prevede un investimento di 1,6 miliardi il bando per le misure di ricerca in filiera. In particolare si punta a progetti “per il potenziamento di strutture di ricerca e creazione di ‘campioni nazionali’ di ricerca e sviluppo su alcune key enabling technologies”. Attraverso questo bando, il Miur finanzia 5 Centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno ai temi di simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni, agritech, sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna, mobilità sostenibile, biodiverstà.

Investimento complessivo da 1,58 miliardi di euro per i bandi per le infrastrutture di ricerca e per le infrastrutture tecnologiche di innovazione. Attraverso questi due bandi, il Mur finanzia almeno 30 infrastrutture. Con 1,08 miliardi di euro si punta a finanziare almeno 20 Infrastrutture di ricerca, ovvero impianti, risorse e relativi servizi usati dalla comunità scientifica per compiere ricerche in più discipline, un importante elemento di competitività della ricerca nazionale ed europea. I 500 milioni, invece, saranno destinati a realizzare o ammodernare almeno 10 Infrastrutture tecnologiche di innovazione con l’obiettivo di favorire una stretta integrazione tra imprese e mondo della ricerca e dell’innovazione per sostenere, accelerare e qualificare la crescita economica del Paese.

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