SCENARI

Security as a service, mercato verso il raddoppio: nel 2025 giro d’affari da 56 miliardi

Idc prevede una crescita annuale del 13,1%. La pandemia spinge la nascita di nuovi operatori, le alleanze fra aziende dell’ecosistema e la crescita delle offerte da parte dei fornitori IT e dei cloud service provider

Pubblicato il 20 Gen 2022

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E’ una crescita importante quella registrata dal mercato della Security as a service (SECaaS) nei due anni trascorsi dall’inizio della pandemia. E altrettanto importante pare la crescita prevista per gli anni a venire: dalla sicurezza di rete a quella degli endpoint, dall’identità e fiducia digitale allo stack Airo (analisi, intelligence, risposta e orchestrazione), il comparto è previsto in incremento da Idc con un tasso annuo composto (Cagr) del 13,1% dal 2020 al 2025, passando da poco più di 30 miliardi di dollari di valore a quasi 56 miliardi, con tutte le categorie funzionali che compongono questo mercato caratterizzate da un Cagr compreso tra l’8 e il 21,1%. Nel periodo dell’emergenza sanitaria, in particolare, l’incremento si è concretizzato in un aumento dei nuovi operatori, dei partner dell’ecosistema e soprattutto nell’espansione dell’offerta da parte sia dei fornitori di sicurezza IT che dei cloud service provider.

Nuovi modelli di sicurezza

Il cambiamento è ormai una costante e, dopo due anni pandemia, ha travolto anche i modelli di sicurezza tradizionali. Poiché una sempre maggiore proporzione di risorse IT viene spostata in ambienti cloud, la domanda di nuovi meccanismi di sicurezza per supportare questo cambiamento è in forte aumento. La situazione attuale richiede l’implementazione di soluzioni flessibili per proteggere le risorse aziendali e gestire la “nuova normalità”, comprese le varie modalità di lavoro remoto e ibrido. I Ciso e i team di sicurezza hanno quindi dovuto adottare nuovi approcci per consentire l’accesso sicuro e garantire la piena protezione delle attività all’interno e al di fuori del perimetro aziendale.

Al di fuori di una Lan, le aziende tendono oggi a privilegiare le soluzioni SaaS (software as a service) perché da una parte offrono una maggiore sicurezza rispetto alle applicazioni locali, dall’altra risultano nativamente digitali e quindi “future proof”. Ecco, quindi, che il software come servizio diventa il modello di distribuzione principale anche per la sicurezza, dando vita alla security as a service (SECaaS), il cui aspetto chiave è di avere una componente essenziale erogata tramite il cloud. 

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