I RISULTATI FINANZIARI

Ibm, utili oltre le aspettative. Ma nel 2022 bisognerà fare fronte allo skill gap

Performance da record in particolare nell’ultimo trimestre 2021 che segna un +72%. L’azienda registra profitti per 5,743 miliardi di dollari, pari a una crescita del 2,7% anno su anno. Ma il ceo Arvind Krishna non nasconde preoccupazioni riguardo al futuro: “Il costo del lavoro aumenterà perché mancano le competenze tecnologiche”

Pubblicato il 25 Gen 2022

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Ibm ha chiuso il 2021 con un utile netto di 5,743 miliardi di dollari, in crescita del 2,7% rispetto al 2020, grazie a un quarto trimestre da record. Il fatturato si è infatti attestato a 57,530 miliardi di dollari, contro i 55,179 miliardi dell’anno precedente. Il guadagno per azione è salito a 6,41 dollari da 6,28 dollari. Negli ultimi tre mesi dell’anno, il colosso dell’informatica ha visto i guadagni balzare del 72% a 2,332 miliardi di dollari, mentre il fatturato è aumentato del 6,46% a 16,695 miliardi di dollari, oltre le previsioni degli analisti. Come conseguenza dei risultati positivi, le azioni del gruppo hanno guadagnato fino al 7% nel trading esteso.

I risultati nel dettaglio

Più nello specifico, l’attività di Ibm legata al software, nota come Cloud e Cognitive Software prima della scorporazione di Kyndryl, ha generato entrate per 7,27 miliardi di dollari, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente e al di sopra del consenso di 6,72 miliardi di dollari tra gli analisti intervistati da StreetAccount.

I ricavi dell’unità di consulenza, precedentemente denominata Global Business Services, sono aumentati del 13% a 4,75 miliardi di dollari, più delle attese di 4,20 miliardi di dollari. Le attività infrastrutturali, che includono l’hardware, sono calate lievemente dello 0,3% a 4,41 miliardi di dollari.

Il Ceo Krishna: “Mancano le competenze”

Commentando le performance, il Ceo Arvind Krishna ha ribadito l’obiettivo di crescita media, a una cifra e ha affermato di aspettarsi tra i 10 e i 10,5 miliardi di dollari di free cash flow per il 2022. “L’industria tecnologica nel suo insieme deve far fronte a una carenza di persone con le giuste competenze”, ha detto Krishna. “La carenza di competenze è una questione squisitamente demografica, ed è endemica nel settore tecnologico allo stato attuale. Non credo che la carenza di competenze sia dovuta al Covid. Credo che il Covid possa aver esacerbato quei dati demografici, ma penso la tendenza rimarrà la stessa per il prossimo decennio”.

Jim Kavanaugh, direttore finanziario dell’azienda, ha precisato che “ci vorranno alcuni trimestri perché i profitti di Ibm riflettano i costi del lavoro più elevati”.

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