IL PROGETTO

Mplane, progetto Ue per l’Internet più trasparente

Il piano, coordinato dal Politecnico di Torino, punta a definire nuove tecnologie per misurare l’attività della rete. Così si migliora la conoscenza del web e gli utenti possono risolvere i problemi più comuni

Pubblicato il 06 Nov 2012

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Un sistema intelligente che raccolga, analizzi e faccia emergere i problemi di Internet per garantire una migliore gestione della rete da parte di operatori e utenti: è il progetto europeo mPlane, coordinato dal Politecnico di Torino, che in ultima analisi punta ad aiutare concretamente i navigatori del web a rispondere alle domande più comuni. Per esempio “Perche’ Skype non funziona?”, “Qual è il miglior provider Internet nella mia zona?”, “Da chi dipende l’errore di connessione che compare sul monitor del mio computer?” o “Perché YouTube si vede male dal mio cellulare?”.

La risposta non è sempre semplice perché, spiegano i fautori del progetto, Internet è un’interconnessione globale di reti e non esiste un’unica organizzazione che la gestisce, l’amministra o la governa. In caso di problemi, non sempre è possibile capire a chi rivolgersi.

Annunciato oggi in un incontro al Politecnico di Torino, mPlane, “An Intelligent Measurement Plane for Future Network and Application Management”, punta proprio a definire e dimostrare nuove tecnologie che permettano misurazioni dell’attività delle reti di Internet. Il progetto prevede la definizione di sonde che raccolgono, immagazzinano e collezionano dati, nel pieno rispetto della privacy degli utenti. Il sistema poi li esamina e ne ricava informazioni utili a comprendere l’origine dei problemi.

Contrariamente a quanto succede oggi, dove esistono soluzioni proprietarie e chiuse, mPlane si pone come ambizioso obiettivo quello di definire una piattaforma aperta, standard e flessibile che possa naturalmente adattarsi all’evoluzione di Internet.

Scopi della ricerca, quindi, sono da una parte il miglioramento delle conoscenze sullo stato di Internet e l’aumento della trasparenza della rete, dall’altra la possibilità di fornire a ricercatori e tecnici una piattaforma standardizzata e aperta. Tutti i soggetti coinvolti ne avranno benefici: gli Internet provider avranno a disposizione una rappresentazione dettagliata dello stato di Internet, cosa che potrà permettere loro di ottimizzare la loro rete e ridurne i costi di gestione. Gli sviluppatori di applicazioni potranno misurarne l’efficacia grazie a un tool molto potente, mentre i garanti per le comunicazioni avranno uno strumento in più per verificare i Service Level Agreement, cioè gli obblighi contrattuali degli Internet provider.

Infine, i consumatori potranno confrontare in modo oggettivo le performance dei diversi network, potendo scegliere l’offerta a loro più consona e migliorando la competitività del mercato.

L’iniziativa, finanziata dall’Unione europea con circa 8 milioni, vede coinvolti 16 partner tra istituzioni pubbliche e aziende private di 9 Paesi europei, tra cui Telecom Italia, Alcatel Lucent, Telefonica, Nec, uniti ai migliori ricercatori esperti in misure di traffico.

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