LA CLASSIFICA

Multicloud, Italia terza al mondo per tasso di adozione. E si crescerà ancora

I dati del report realizzato da Vanson Bourne per Nutanix. Ci precedono solo Brasile e Regno Unito. Per il 51% dei manager è l’ambiente operativo IT più utilizzato contro una media Ue del 15%. E il 69% stima un utilizzo al rialzo della “nuvola” nei prossimi tre anni

Pubblicato il 27 Gen 2022

multicloud

L’Italia si guadagna un posto sul podio dei Paesi all’avanguardia nell’adozione del multicloud, in terza posizione dopo il Brasile e il Regno Unito. E’ quanto emerge dalla quarta edizione dell’Enterprise Cloud Index pubblicata da Nutanix, società specializzata nell’Hybrid multicloud computing. Il report globale, realizzato da Vanson Bourne, prende in considerazione le risposte di 1.700 responsabili delle decisioni IT in tutto il mondo. Gli intervistati fanno parte di aziende di diverse dimensioni che operano in diversi settori tra area Emea e Asia-Pacifico

 Secondo lo studio, che nasce con l’obiettivo di monitorare i progressi delle imprese nell’adozione del cloud, in Italia il 51% del campione afferma che l’ambiente operativo IT maggiormente utilizzato è il multicloud, dato sensibilmente superiore alla media globale, che si ferma al 15%. A occupare le prime due posizioni del ranking sono, come dicevamo, Brasile (54%) e al Regno Unito (53%). A confermare la tendenza “virtuosa” dell’Italia verso il multicloud c’è anche il fatto che il 69% degli intervistati, a fronte del 64% su scala globale, prevede un utilizzo crescente del cloud nei prossimi tre anni. Nel nostro Paese inoltre l’adozione del cloud privato si attesta al 19% del totale, contro il 25% a livello globale.

Ma quali sono in questo quadro le sfide più importanti che le aziende sono e saranno chiamate a gestire in ambito cloud? La più importante, che totalizza l’87% delle risposte su scala globale, è la complessità legata alla gestione del multicloud, da cui discende la richiesta di una gestione più semplice per le diverse infrastrutture. Le altre problematiche sono legate a interoperabilità, sicurezza, costi e integrazione dei dati, con l’84% degli intervistati italiani e l’83% di quelli globali che ritiene che un modello multicloud ibrido sia l’ideale.

“Le aziende Italiane hanno ben compreso i benefici del multicloud, lo conferma il fatto che il nostro paese è la capolista in termini di adozione in Europa – spiega Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia – Le aziende, inoltre, sono ben consapevoli dei potenziali ostacoli legati alla complessità della gestione di ambienti multicloud, dell’importanza della sicurezza e della mobilità delle applicazioni; ecco perché è fondamentale adottare strumenti che, indipendentemente dal tipo di cloud, forniscano visibilità unificata, protezione e controllo dell’intera infrastruttura multicloud ibrida”.

La corsa del multicloud

Ad alimentare il trend del multicloud, spiega Nutanix –  è la crescente accettazione del cloud pubblico come estensione dell’infrastruttura privata e come piattaforma per sostenere il passaggio al telelavoro. Oltre un terzo (36%) degli intervistati in Italia, ad esempio, ha dichiarato di utilizzare già due o tre provider di cloud pubblico. Solo il 13% ha riferito di utilizzare tre o più provider, dato in aumento rispetto al 2% dello scorso anno, mentre un terzo (33%) prevede di utilizzarne tre o più entro tre anni.

Le principali sfide legate al multicloud

 Gli intervistati hanno individuato tra le criticità la gestione della sicurezza (54% il dato italiano, 49% quello globale), l’integrazione dei dati (53% il dato italiano, 49% quello globale) e i costi di gestione del cloud (51% il dato italiano, 43% quello globale). Sebbene il multicloud sia il modello operativo più comunemente adottato, e l’unico per cui si prevede una crescita, la maggior parte delle aziende sta cercando di affrontare la realtà di operare su più cloud, privati e pubblici. Un numero sempre maggiore di leader IT si sta rendendo conto che non esiste un approccio unico al cloud, il che rende il multicloud ibrido – un modello operativo IT con più cloud sia privati che pubblici con interoperabilità tra loro – l’ideale secondo la maggioranza degli intervistati (51% in Italia).

Gli effetti della pandemia sulle strategie delle aziende

Secondo la ricerca di Nutanix l’emergenza Covid-19 ha cambiato il modo di operare di gran parte delle aziende, e il multicloud supporta questo nuovo modo di lavorare. Così il 61% degli intervistati italiani, in linea con il dato globale, afferma di essere concentrata sull’offerta di modalità di lavoro più flessibili a causa della pandemia. La maggior parte riferisce che il telelavoro permarrà anche nel prossimo futuro e in tal senso il multicloud offre l’ambiente IT più agile per supportare tale flessibilità.

Focus sulla mobilità delle applicazioni

Il 97% delle aziende italiane (91% a livello globale) ha spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT negli ultimi 12 mesi.  Tuttavia, il 74% degli intervistati (80% il dato globale) concorda sul fatto che spostare un carico di lavoro in un nuovo ambiente cloud può essere costoso e richiedere molto tempo. Per il 44% delle aziende italiane intervistate la sicurezza è la ragione più frequente per lo spostamento (41% a livello globale), seguita dalle prestazioni (42% in Italia e 39% a livello globale) e da un miglior controllo delle applicazioni (44% il dato italiano, 38% quello globale).

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