Il valore dello spettro radio utilizzato dalle telco e dai broadcaster televisivi nel Regno Unito è aumentato del 25% in cinque anni. Questo l’esito di uno studio condotto dalla società di consulenza Analysys Mason, che quantifica in 52 miliardi di sterline (64,9 miliardi di euro) il valore complessivo delle frequenze del Regno Unito nel 2011, il 25% in più rispetto al 2006.
Il 60% del valore dello spettro fa capo ai servizi mobili, il 20% ai broadcaster, mentre il resto delle risorse radio è in mano al settore pubblico.
Un’ottima notizia per il governo di David Cameron, in vista dell’imminente asta Lte che in Uk si terrà all’inizio del 2013. Secondo il Financial Times, entro il 2020 il governo intende liberare a scopi commerciali altri 500 Mhz di spettro, attualmente utilizzati nel settore pubblico.
L’anno scorso il traffico dati in mobilità nel Regno Unito è aumentato del 25%, un tasso di crescita che secondo Analysys Mason sarà mantenuto anche nei prossimi 5 anni. Secondo lo studio, il maggior valore dello spettro è legato al settore mobile, che nel Regno Unito occupa 75mila persone e genera un giro d’affari annuo di 20 miliardi di sterline nella catena del valore che va dalle infrastrutture, agli apparati, alle applicazioni fino ai contenuti. Il settore televisivo genera un giro d’affari annuo di 16 miliardi di sterline, dando lavoro a 40mila persone.
Ieri la Commissione Europea ha liberato nuove risorse spettrali per il 4G a partire dal giugno del 2014. Si tratta di 120 Mhz sulle frequenze intorno ai 2 Ghz, finora riservate al 3G.