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E-commerce, è tempo di rivoluzione: ecco la top ten dei trend 2022

Dai nuovi marketplace social alla scommessa dei first party data: per attrarre consumatori bisogna adeguarsi ai “linguaggi” di nuova generazione. Le tendende dell’anno delineate da PayPlug

Pubblicato il 28 Gen 2022

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La crisi pandemica spinge l’e-commerce. E la guerra fra operatori si fa più accesa. Consumatori più esigenti e tecnologie più avanzate stanno cambiando il volto di un mercato in rapida evoluzione. PayPlug – specializzata in pagamenti online per Pmi – passa in ricognizione le nuove frontiere dello shopping online individuando le 10 tendenze che gli e-merchant dovranno seguire nel 2022 per stare al passo. Vediamole.

I nuovi markletplace social

Sempre più lontane dalla pura funzionalità di interazione e discussione le piattaforme social si stanno trasformando gradualmente in veri e propri marketplace, tanto che il 53% dei 16-24enni utilizza proprio i social media per trovare un brand. In prima fila lo shop Instagram, il marketplace Facebook e l’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt.

La sfida del Livestream Shopping

Il Livestream Shopping, ovvero la vendita online tramite video in diretta social, si è rivelata un’ottima leva di conversione rispetto ai canali tradizionali dell’e-commerce. Nata all’inizio della crisi sanitaria, questa strategia non è solamente una prerogativa dei giganti dell’e-commerce: anche le Pmi la stanno sfruttando sempre di più per connettersi con la propria community e aumentare le vendite, non solo sui social network, ma anche su marketplace ed e-commerce grazie a piattaforme come Marlene, già utilizzata da alcuni brand come Upim, Dmail e Kasanova.

Cookieless, il ruolo dei first party data

Il rafforzamento delle norme sulla protezione dei dati personali sta portando i browser web alla disattivazione dei cookie di terze parti. Per continuare a offrire servizi personalizzati online nel rispetto della privacy, gli e-merchant possono contare sui first party data, o dati proprietari, raccolti cioè in modo diretto dal proprio pubblico: una strategia potenzialmente efficace in termini di produttività considerando che fidelizzare i propri clienti è meno costoso e più redditizio che trovarne di nuovi e già adottata dal 61% delle aziende. Si tratta, in particolare, di dati affidabili, quasi sempre gratuiti e facili da raccogliere, per esempio attraverso le interazioni degli utenti sul sito web, le mail e gli sms o i Crm dei punti vendita, che aiutano l’azienda nella personalizzazione dei prodotti e servizi offerti basandosi sulla cronologia degli acquisti e il comportamento dei clienti.

Intelligenza artificiale per la customer journey

Il commercio conversazionale, ovvero l’atto di vendere prodotti e servizi intrattenendo una conversazione personalizzata con i propri clienti tramite sms, e-mail, applicazioni di messaggistica e chatbot, sta assumendo un ruolo fondamentale all’interno di una customer journey di successo, tanto che la crescita annuale prevista per il mercato globale dell’assistenza virtuale entro il 2028 è pari al +28% (fonte Grand View Research). Per gli e-merchant, dunque, sarà sempre più importante fare uso di agenti conversazionali dotati di Intelligenza artificiale per comunicare in tempo reale e potenziare le relazioni con i propri clienti, garantendo consigli personalizzati in base alle risposte dell’utente.

L’ascesa della Voice Search

In Italia il 37% degli utenti utilizza attualmente la ricerca o i comandi vocali almeno una volta al mese, contro il 30% nel 2019 (fonte Hootsuite & We Are Social). Per soddisfare questa tendenza crescente, acquisire nuovi clienti e convertire in maniera efficace sul web, gli e-merchant possono contare sul Veo (Voice Engine Optimization), una variante della Seo che consiste nell’utilizzare parole chiave a coda lunga che corrispondano ai modelli di linguaggio naturale degli utenti.

I nuovi metodi di pagamento

Il pagamento non è più un semplice mezzo per incassare denaro, ma contribuisce a tutti gli effetti a migliorare l’esperienza cliente sia in negozio, grazie agli mPos che riducono la coda in cassa e facilitano il rispetto delle norme sanitarie vigenti, sia online, con la funzionalità Buy Now Pay Later, che consente agli esercenti di adeguarsi alle richieste del mercato emergenti e proporre ai clienti di pagare in più rate, aumentando il loro potere di acquisto.

Autenticazione più fluida e sicura

Il 63% degli italiani chiede sistemi di sicurezza più efficaci sui pagamenti online (dati Skrill): sarà quindi necessario per gli e-merchant proporre metodi di pagamento sicuri ma allo stesso veloci e fluidi, ottimizzando la gestione delle carte e diminuendo il tasso di transizioni rifiutate, migliorando così l’esperienza del cliente e aumentando la redditività.

E’ tempo di inclusive web design

Rendere un sito web accessibile al maggior numero di persone possibile dovrebbe essere una priorità per gli e-merchant, visto che il 5% della popolazione italiana è diversamente abile e il 51% degli over 65 usa Internet (Istat). In questo contesto, una nuova sfida per gli e-commerce sarà proprio quella di realizzare UX sempre più lineari, intuitive e accessibili: un’interfaccia semplice, colori contrastanti, caratteri sufficientemente grandi e testo alternativo per ogni immagine sono tutti elementi che contribuiscono a realizzare un’esperienza utente pienamente fruibile.

E-commerce alla sfida sostenibilità

La crisi sanitaria ha aumentato l’attenzione degli utenti nei confronti della sostenibilità. Il 43% degli utenti italiani, secondo Raja, teme che l’aumento delle vendite online rappresenti una minaccia per l’ambiente, soprattutto relativamente agli imballaggi non riciclabili e alle emissioni dovute al trasporto. Fornire una scelta più ampia di prodotti e imballaggi sostenibili e creare una supply chain sostenibile saranno indiscussi punti di forza per gli e-merchant, tanto che la  crescita prevista per l’uso di imballaggi ecosostenibili nell’e-commerce entro il 2022 è pari al 50%.

Serve una spinta all’omnicanalità

L’83% delle aziende italiane, secondo il Politecnico di Milano, considera l’omnicanalità una priorità, ma meno del 10% l’ha pienamente integrata nella propria strategia. Dopo aver capito l’importanza della presenza su più canali, gli esercenti devono riadattare la loro organizzazione interna e integrare gli strumenti adeguati a stabilizzare questo modello, per garantire agli utenti una customer experience più fluida e completa.

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