Sindacati e lavoratori di Agile (ex Eutelia) e di Tbs It, l’azienda che ha rilevato le attività di Agile dopo il fallimento, saranno convocati nel giro di pochi giorni dal ministero dello Sviluppo Economico, per “avere certezze sull’applicazione di tutti i punti dell’accordo sottoscritto (a gennaio dal ministro dello Sviluppo e del Lavoro ndr) e sui tempi di realizzazione”. Così una nota congiunta di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, che ieri hanno organizzato una manifestazione a Milano davanti alla Prefettura, per chiedere l’intervento di mediazione del prefetto con il ministero. I sindacati hanno poi confermato una nuova manifestazione con presidio a Roma per il 20 novembre, sotto il ministero dello Sviluppo Economico.
“Le lavoratrici e i lavoratori di Agile ex Eutelia – aveva detto a ottobre Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil di Agile – hanno ricominciato a lottare con iniziative molto partecipate a livello territoriale per rivendicare il rispetto e la concreta applicazione degli impegni assunti dal governo con l’accordo raggiunto nel gennaio di quest’anno”.
A suo dire “sono ancora inapplicate le parti dell’accordo relative ad ammortizzatori sociali ed esodati, ai bandi di gara pubblici per le assunzioni agevolate da aziende con procedure concorsuali e ai progetti formativi, finanziati a livello comunitario, per il reinserimento di questi lavoratori nel mercato del lavoro”.
L’accordo siglato lo scorso 24 gennaio prevede che la società subentrante Tbs It assuma 220 addetti per il primo anno con la possibilità di un numero ulteriore di assunzioni – legate ai volumi di fatturato – “che potrebbero dare risposte – spiegarono a suo tempo i sindacati – a una parte dei problemi occupazionali dei lavoratori”.
La formazione per gli addetti, cofinanziata attraverso i fondi Feg, sarà assicurata da gran parte delle regioni in cui sono ubicate le sedi di Agile. “Le stesse amministrazioni regionali – aggiungeva a gennaio Enrico Azzaro, coordinatore di settore della Uilm nazionale – si sono impegnate a favorire la ricollocazione dei lavoratori in amministrazione straordinaria. Inoltre è stato costituito un bacino relativo alle attività di tecnologia informatica di cui servirsi sia per le attività di Eutelia, sia per quelle delle aziende di settore interessate”.
Per realizzare lo scivolo alla pensione per i lavoratori che hanno maturato i requisiti con i parametri ex ante della riforma approvata dicembre, le parti coinvolte nell’intesa, sia a livello centrale che territoriale, hanno convenuto di attuare un’azione di sensibilizzazione nei riguardi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “È stato programmato un incontro con le Regioni per il prossimo 2 febbraio, ma Calabria e Campania fin d’ora hanno rinunciato ad avvalersi dei fondi Feg – spiega il sindacalista – Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per garantire una prospettiva ad un’azienda senza più attività e con un pesante passivo di bilancio. Evitato il fallimento – conclude – ora si può guardare al futuro”.
La vicenda di Agile ex Eutelia è caratterizzata da lunghi anni di proteste sindacali. Nel maggio 2009 Eutelia, di proprietà della famiglia Landi, avviò una procedura di trasferimento di ramo d’azienda IT per 1986 dipendenti ad una sua controllata lucana: Agile Srl, con un capitale sociale di 96.000 euro. All’epoca fu definita “una scatola vuota e una bad company nata per consentire a Eutelia di liberarsi dei lavoratori”. Lo scorso 24 gennaio è subentrata Tbs che ha confermato 220 assunzioni per un anno. Per gli altri lavoratori era stato appunto trovato un accordo con il governo su ammortizzatori sociali e varie altre misure: accordo di cui oggi la Fiom chiede l’applicazione. Nel frattempo quest’anno, dalle ceneri della vecchia Eutelia, è nata CloudItalia di Mark De Simone, che comunque non ha più nulla a che fare con Agile.