Dazn nomina due ex figure chiave di Tim in posizioni strategiche: Stefano Azzi, l’ex capo della divisione Consumer a ceo per l’Italia e Franco Bernabè nel ruolo di senior strategic advisor per le attività in Italia. Proprio l’affaire Tim è il più urgente sul tavolo della streaming company: le perfomance deludenti portate a casa nell’ambito dell’accordo da 840 milioni per tutte le 10 partite della Serie A, messo a segno dall’ex Ad Luigi Gubitosi, hanno sortito la riapertura delle trattative. Stando a indiscrezioni l’accordo potrebbe essere rivisto al ribasso con uno “sconto” quantificato fra i 60 e gli 80 milioni. “Eventuali accantonamenti non ricorrenti saranno determinati sulla base degli esiti della rinegoziazione in corso dell’accordo con Dazn e saranno valutati in sede di bilancio 2021”, rendeva noto Tim lo scorso dicembre nell’annunciare il terzo profit warning a causa delle performance al ribasso del segmento telefonia fissa e dei risultati al di sotto delle aspettative relativamente proprio all’accordo con Dazn.
È in particolare su Bernabè che sono puntati i riflettori: nella nota emessa da Dazn che annuncia le nomine, si parte proprio dall’ex numero uno di Tim.
“Le competenze di Bernabè – economista qualificato ed esperto in regulatory affairs – saranno strategiche per un’azienda come Dazn che collabora con le autorità e gli stakeholder nella definizione di nuovi standard per i servizi di streaming over-the-top in Italia. Standard che diventeranno benchmark nel resto del mondo, in un momento in cui la trasmissione dei contenuti in diretta sta migrando sempre di più online”, si legge nella nota di Dazn in cui si annunciano le due nomine. “È un vero onore avere Franco come advisor, un professionista autorevole, la cui guida e competenza saranno le benvenute, mentre si continua a lavorare instancabilmente per migliorare la qualità del nostro servizio e l’esperienza dei fan”, commenta il ceo Shay Segev.
“Dazn ha una strategia innovativa e un team di professionisti che ha a cuore le esigenze dei propri clienti. Da appassionato di sport, è con enorme piacere che ho accettato questo ruolo. Sono fiducioso di riuscire a supportare l’ambizione di Dazn di offrire una grande esperienza a tutti gli amanti di sport italiani”, commenta il neo strategic advisor Bernabè.
Al timone dell’azienda arriva dal primo marzo Stefano Azzi – Veronica Diquattro, precedentemente responsabile delle attività italiana di Dazn era stata nominata Chief Revenue Officer per l’Europa, a ottobre scorso, con il compito di superivisionare le operazioni commerciali di Dazn Italia, Spagna e Dach.
Azzi vanta un lungo passato in Tim dove ha lavorato per dieci anni – negli ultimi tre nel ruolo Chief Consumer Officer. “L’opportunità di entrare a far parte di una squadra di professionisti così di successo è un onore – commenta Azzi -. Non vedo l’ora di portare la mia esperienza a tutti i fan italiani e ai dipendenti Dazn, e di lavorare con Veronica”.
“La creazione di questo ruolo riflette il nostro impegno e l’importanza del nostro business in Italia – commenta il ceo Shay Segev – L’entrata in azienda di una figura del calibro di Stefano è fondamentale mentre stiamo espandendo la nostra offerta in nuove aree dell’intrattenimento digitale. Stefano possiede la giusta esperienza a livello nazionale e internazionale e non ho dubbi che porterà la giusta leadership.”
La mossa di Agcom
Intanto Agcom annuncia che sarà emanato a breve un provvedimento volto alla predisposizione di un meccanismo di misurazione della qualità del servizio. Il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, torna su quello che lui stesso ha definito il “caso Dazn”. L’obiettivo, ha spiegato nel corso di un’audizione convocata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori, “è quello di far sì che l’utente abbia la possibilità di misurare la qualità della trasmissione, secondo una modalità che consenta di distinguere tra la qualità della trasmissione di chi trasmette il collegamento, dalla qualiità della connettività della rete in sé e che poi l’utente stesso possa apprezzare questa qualità di connessione, ed eventualmente, in caso di malfunzionamento, chiedere un risarcimento, naturalmente nei limiti complessivi dell’abbonamento richiesto per la fruizione del servizio”.
Lasorella ha inoltre sottolineato: “Ci si muove in un terreno inesplorato, abbiamo messo una serie di cautele. Dazn si dovrà adeguare entro tre mesi dalla emanazione del provvedimento e ci saranno due mesi ulteriori per mettere a punto, e correggere, eventuali aspetti che possano non funzionare”. E, ha assicurato: “C’è grande attenzione da parte nostra e anche un grande senso di responsabilitàdal punto di vista tecnico per una soluzione che possa non dar luogo a contestazione”.
Illustrando l’attività dell’Agcom davanti alla Commissione d’inchiesta per la tutela di consumatori e utenti, Lasorella ha sintetizzato l’attività di vigilanza svolto nei confronti di Dazn, ricordando di aver sempre cercato di avere, prima dell’inizio delle trasmissioni delle partite, “un approccio complessivo di regolazione”. E ha ricordato di avere sollecitato, tra l’altro, l’adozione di apparati capaci di “facilitare il segnale attraverso la rete” e di “dotarsi di un sistema di rilevazione certificata degli utenti”.
Il presidente dell’Authority ha peraltro fatto rilevare che la vicenda rappresenta “nell’esperienza europea un’innovazione molto significativa”, rivelando, tra l’altro: “Su questo provvedimento ci hanno chiesto informazioni anche dall’Inghilterra”.