LA LETTERA

Digital Markets Act, appello dei provider cloud Ue: “Così non va, concorrenza a rischio”

Il Cispe scrive alla commissaria Margrethe Vestager: “L’attuale versione della legge richiede un chiarimento per far sì che si rimedi alle pratiche ingiuste dei gatekeeper”

Pubblicato il 16 Feb 2022

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Il Digital Markets Act così non va e non tutela il mercato del cloud. E’ quanto scrivono in una lettera aperta alla commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager il Cispe (Cispe – Cloud Infrastructure Services Providers in Europe), portavoce dei provider di servizi di infrastruttura cloud a livello europeo.

I provider che detengono il monopolio stanno un’altra volta usando la loro posizione dominante per forzare i clienti ad usare le loro infrastrutture cloud”, scrivono i firmatari, che sono 41 Ceo e fondatori di provider europei, tra i quali gli italiani Aruba e Iredeos.

“Questo significa che altri fornitori di infrastrutture cloud più piccoli non possono competere e tra questi ci sono le società innovative europee che rischiano di essere escluse dal mercato – evidenziano – Abbiamo una finestra di opportunità per preservare l’autonomia del settore europeo del cloud. Il Dma potrebbe garantire rapidamente che il mercato europeo del cloud sia libero, aperto e competitivo”.

“L’attuale versione della legge sui mercati digitali richiede un chiarimento per far sì che si rimedi alle pratiche ingiuste dei gatekeeper”, si legge nella lettera ricordando le numerose proposte ed emendamenti del Parlamento Ue avanzate contro l’abuso della posizione dominante da parte dei ‘gatekeeper’.

“Queste pratiche creano una distorsione sistematica del mercato e la legge sulla concorrenza che si occupa dei singoli casi non ha gli strumenti per affrontarla”, scrivono i firmatari secondo cui “non si possono attendere 5 anni per la revisione del Digital Markets Act, servono misure ‘ex ante'”.

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