Airbnb comincia a mettersi alle spalle gli impatti della pandemia sul settore dei viaggi e dell’ospitalità: nel quarto trimestre del 2021 l’internet company ha battuto le aspettative di Wall Street con utili per azione di 8 centesimi anziché 3 centesimi come stimato dagli analisti di Refinitv e utile netto di 55 milioni. Si tratta del primo quarto trimestre in utile. È in flessione rispetto al terzo trimestre 2021, ma rappresenta un deciso miglioramento rispetto alla perdita di 3,89 miliardi del quarto trimestre del 2020.
Il fatturato è di 1,53 miliardi di dollari contro 1,46 miliardi attesi dal mercato, pari a un incremento del 78% anno su anno. Le prenotazioni di notti ed esperienze (73,4 milioni) sono in calo di quasi l’8% rispetto al terzo trimestre e hanno disatteso le aspettative di Wall Street (74,96 milioni, secondo StreetAccount). Tuttavia la cifra è in crescita del 59% anno su anno, quando il Covid-19 ha pesato enormemente sul settore dei viaggi.
Airbnb vede un 2022 in rosa
Inoltre, Airbnb prevede che le prenotazioni di soggiorni e esperienze nel primo trimestre del 2022 superi significativamente le prestazioni del primo trimestre del 2019, con ricavi compresi tra 1,41 miliardi e 1,48 miliardi di dollari, al di sopra dei livelli pre-Covid e anche delle stime di Wall Street (1,24 miliardi).
L’annuncio ha spinto il valore del titolo del 6% durante le contrattazioni e poi del 4% negli scambi after hours.
“Nonostante le continue incertezze a breve termine, vediamo i chiari segnali di una forte ripresa della domanda rimasta inespressa: alla fine di gennaio 2022 abbiamo registrato oltre il 25% in più di prenotazioni di notti per la stagione estiva rispetto allo stesso periodo del 2019”, ha scritto Airbnb agli azionisti, come riporta Cnbc.com.
L’azienda di San Francisco ha affermato che gli effetti negativi di omicron sulle prenotazioni e sulle cancellazioni sono stati inferiori rispetto a quanto riscontrato con la variante delta. Le prenotazioni lorde di notti a dicembre sono aumentate di oltre il 40% rispetto al 2020, ha affermato la società.
Il valore lordo delle prenotazioni è un parametro che Airbnb utilizza per tenere traccia dei guadagni degli host, delle spese di servizio, delle spese di pulizia e delle tasse. È pari a 11,3 miliardi di dollari nel quarto trimestre, leggermente al di sopra delle stime di Wall Street di 11,08 miliardi di dollari.
Il business è stato sostenuto dallo smart working
Nel quarto trimestre 2021 le tariffe giornaliere medie sono aumentate del 20% rispetto a un anno fa (e del 36% rispetto a due anni fa) a 154 dollari. Le prenotazioni crescono soprattutto nelle piccole città e nelle zone rurali e la prima spinta viene dal Nord America, dove molti impiegati passati in smart working hanno scelto di vivere in case affittate in zone poco affollate per sfuggire all’ondata di contagi.
Infatti, la durata media dei soggiorni negli ultimi due anni è cresciuta di circa il 15%, con i soggiorni superiori a sette giorni che ora rappresentano quasi la metà di tutte le prenotazioni lorde di notti. La categoria che cresce di più sono i soggiorni di 28 giorni o oltre: rappresentano il 22% delle notti prenotate nel quarto trimestre 2021 contro il 16% del quarto trimestre 2019.
Il ceo Brian Chesky: “Ognuno può vivere dove vuole”
“Per la prima volta nella storia milioni di persone ora possono vivere dove vogliono”, ha commentato il ceo Brian Chesky. Lo stesso Chesky ha di recente annunciato che vivrà in diversi Airbnb, fermandosi qualche settimana e poi spostandosi. Secondo il ceo prenotazioni e prezzi aumenteranno nuovamente nel primo trimestre del 2022 grazie alla ripresa dei viaggi, con un ritorno delle prenotazioni anche nelle grandi città e all’estero.
La concorrenza per Airbnb arriva soprattutto da Expedia, dove si prenotano soggiorni in hotel, ma anche, tramite la controllata Vrbo, soggiorni ed esperienze simili a quelli proposti da Airbnb.