LE MISURE

Tech war, anche Tencent e Alibaba nella black list americana

L’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha segnalato i siti di ecommerce WeChat e AliExpress come “significativi mercati online che facilitano la contraffazione”. Le due aziende in forte disaccordo ma pronte a collaborare

Pubblicato il 18 Feb 2022

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Tencent e Alibaba entrano nella black list americana che mette all’indice le società accusate di pirateria e contraffazione. Più nello specifico, i siti di ecommerce WeChat e AliExpress sono, secondo il governo degli Stati Uniti, “due significativi mercati online che facilitano la contraffazione”. La lista attualmente identifica 42 marketplace online e 35 mercati fisici.

Verso un nuovo giro di vite sulle strategie commerciali

L’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti (Ustr, United States Trade Representative) aggiunge così a un elenco che include già Baidu Wangpan, DhGate, Pinduoduo e Taobao i due colossi dell’ecommerce cinese. L’inclusione nell’elenco è un duro colpo per la reputazione delle aziende, ma non comporta sanzioni dirette.

Gli organismi del settore, tra cui l’American Apparel and Footwear Association (Aafa) e la Motion Picture Association, hanno accolto con favore la pubblicazione del rapporto da parte dell’Ustr, che in un documento separato ha esortato gli Stati Uniti ad adottare nuove strategie e ad aggiornare i propri strumenti commerciali interni per affrontare le “politiche e pratiche non di mercato guidate dallo stato” della Cina.

Washington è del resto convinta che la Cina non sia riuscita a mantenere alcuni impegni nell’ambito del cosiddetto accordo commerciale di “Fase 1” firmato dall’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump

Le reazioni di Alibaba e Tencent

Se Alibaba ha affermato che continuerà a collaborare con le agenzie governative per affrontare le preoccupazioni relative alla protezione della proprietà intellettuale sulle sue piattaforme, Tencent si è detta fortemente in disaccordo con la decisione e si è “impegnata a lavorare in modo collaborativo per risolvere la questione”. Ha aggiunto di aver attivamente monitorato, dissuaso e agito in caso di violazioni sulle sue piattaforme e di aver investito risorse significative nella protezione dei diritti di proprietà intellettuale.

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