Salvo sorprese dell’ultima ora, l’Eliseo ha individuato il moderatore fra editori francesi e Google nella disputa che li vede contrapposti in Francia. La scelta è caduta su Marc Schwartz, responsabile del settore pubblico e dei media della società di audit Mazars. Lo scrive Les Echos. “L’investitura ufficiale sarà fatta entro questa settimana”, ha detto il ministro alla Cultura Aurélie Filippetti.
Ex direttore generale aggiunto di France Télévisions (2004-2005) Marc Schwartz gravita da anni nel mondo dei media. E’ stato lui, fra le altre cose, a seguire gli accordi fra stampa, poste e stato nel 2008per la gestione degli abbonamenti postali, mettendo d’accordo posizioni diametralmente opposte fra loro.
La sua missione, se accetterà, sarà molto delicata. Si tratta di trovare un accordo fra Google e editori che chiedono una remunerazione dall’indicizzazione dei titoli e delle prime righe dei loro articoli che compaiono nel motore di ricerca. Una richiesta su cui Google è assolutamente contrario, come ribadito la settimana scorsa dal ceo del search engine Eric Schmidt la settimana scorsa.
Il presidente della repubblica Francois Hollande spera che le parti raggiungano un accordo e ha concesso tempo fino a fine annoper siglare una pace consensuale. Altrimenti ci sarà una legge ad hoc, per regolare la remunerazione sui contenuti online, che di certo andrà incontro alle richieste degli editori.
Trovare un accordo non sarà facile. Per ora, gli unici che ci sono riusciti sono state le agenzie di stampa. Dal 2007 Google paga ogni anno una quota di circa un milioni di euro all’Afp (la maggior agenzia francese ndr) per l’utilizzo dei suoi dispacci su Google News. Ma, diversamente dagli editori di giornali, l’Afp non ha un suo sito internet online.
Il tempo stringe, un nuovo incontro fra Google e gli editori francesi è previsto la settimana prossima.