L’invasione delle forze armate russe in Ucraina è un fenomeno mediatico che coinvolge indirettamente anche diverse piattaforme social, con gli utenti che riprendono e trasmettono attraverso i propri smartphone le immagini delle evacuazioni o i momenti drammatici dell’inizio dell’invasione Russa. Tra le app più utilizzate Snapchat, TikTok e Twitter. Soltanto per fare un esempio, su TikTok, i video che riportavano gli hashtag “Russia” e “Ukraine” hanno rispettivamente registrato dall’inizio del conflitto 37,2 miliardi e 8,5 miliardi di visualizzazioni.
Questo fenomeno ha portato con sé anche il tema della sicurezza degli utenti che hanno postato informazioni sulle piattaforme social: dati che potrebbero essere utilizzati dagli apparati militari o di intelligence e mettere a rischio l’incolumità di alcuni utenti, soprattutto se si considera che anche un gran numero di attivisti utilizza questi strumenti di comunicazione.
Così nelle ultime ore sia Facebook sia Twitter sono scese in campo a protezione dei propri utenti che operano nelle aree interessate dal conflitto.
Facebook l’ha fatto attraverso un tweet di Nathaniel Gleicher, a capo delle politiche di sicurezza dell’azienda, che ha annunciato una nuova funzionalità che consente agli utenti di scegliere con chi condividere le informazioni contenute sul proprio profilo, rendendole di fatto inaccessibili a chi non è compreso nella cerchia degli “amici”.
Twitter dal canto suo ha pubblicato una serie di informazioni rivolte agli utenti per spiegare loro come sia possibile difendersi dall’attività degli hacker, rendere “privati” i tweet e anche disattivare i propri account.