Wind Telecomunicazioni ha chiuso i primi nove mesi 2012 con ricavi totali per 4.058 milioni di euro, in flessione del 2,1%, con una crescita organica, al netto dell’impatto della terminazione mobile, pari al 2,1%. L’Ebitda ammonta a 1.549 milioni di euro, in flessione del 2,4% rispetto al 2011, margine stabile al 38,2%, e i risultati nel segmento dati ricavi da Internet mobile in aumento del 43,1%, ricavi da messaggistica in aumento del 10,7%, ricavi da Broadband fisso Ull +9%. Boom dei clienti telefonia mobile in crescita del 3,1%, con 66% delle acquisizioni nette nei 9 mesi e record di acquisizioni lorde a luglio; in crescita anche i clienti telefonia fissa voce Ull con +5,5%, e i clienti Broadband fisso Ull +6,9%.
Nei primi nove mesi del 2012, Wind ha registrato una crescita del 3,1% degli clienti di telefonia mobile, che raggiungono quota 21,5 milioni, e un incremento del 5,5% dei clienti di telefonia fissa, un aumento del 6,9% per quanto riguarda il broadband.
I ricavi da servizi hanno raggiunto quota 3,81 miliardi con una crescita – si legge nella nota di Wind – al netto del taglio della terminazione mobile, pari allo 0,7%. I ricavi da servizi mobili evidenziano una flessione del 3,7%, dovuta in primo luogo all’impatto regolatorio del taglio della terminazione mobile, al netto del quale presentano una crescita organica del 2,4% trainati dall’ottima performance dei ricavi da dati.
Nella telefonia fissa i ricavi da servizi sono in flessione del 3,7% – spiega ancora la società – per effetto della nuova strategia commerciale focalizzata sul segmento diretto a più elevata marginalità, con conseguente minore spinta commerciale sul segmento indiretto wholesale, essendo quest’ultimo caratterizzato da condizioni economiche sfavorevoli per l’accesso praticate da parte dell’ex-monopolista.
I ricavi del fisso sono impattati dalla riduzione dei prezzi e delle quantità di traffico a consumo ‘fuori bundle’ per effetto della pressione competitiva e del rallentamento macroeconomico. Il calo del 2,4% dell’ebitda è per effetto dei minori ricavi e dell’aumento dei costi di approvvigionamento dell’energia parzialmente compensati da iniziative di controllo dei costi. Nei primi nove mesi del 2012, infine, Wind ha investito circa 580 milioni principalmente destinati all’ampliamento della copertura Hspa+ e della relativa capacità volta a garantire performance elevate per il traffico dati in mobilità, ed all’incremento della capacità di backhauling necessaria per servire in maniera ottimale l’aumento del traffico dati sia fisso che mobile. Tale valore non include 78,5 milioni di euro di interessi capitalizzati relativi all’acquisto delle frequenze Lte.
Intanto, Wind ha ricevuto disco verde da quasi tutte le banche creditrici (Deutsche Bank, Crédit Suisse, Banca Imi, Bnp Paribas, Citigroup, Crédit Agricole, Goldman sachs, Jp Morgan, Morgan Stanley, Natixis, Rbs e Unicredit) all’ampliamento dei covenant, cioè dei limiti oltre i quali le banche chiedono il rientro dei prestiti, su linee di credito per 3,5 miliardi di euro.
Nel frattempo, Vimpelcom, l’operatore russo che controlla Wind, ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in flessione del 3% a quota 5,75 miliardi di dollari. Pesano il dollaro forte e la maggior debolezza del mercato italiano. L’Ebitda è diminuito del 2% a 2,53 miliardi di dollari, a fronte di margini in aumento del 44% a fronte del 42,2% di un anno fa. Su base organica, esclusi gli effetti valutari, le vendite sono aumentate del 3% e l’Ebitda dell’8%, grazie alla crescita del mercato russo. L’utile netto è salito a 538 milioni di dollari, a fronte dei 189 milioni registrati un anno fa. Il cash flow operativo si attesta a 2 miliardi di dollari in aumento del 4%. Rimandata ogni decisione sul dividendo.