Formare figure professionali specializzate nel campo della sicurezza informatica, grazie a specifici corsi dedicati allo sviluppo di nuove competenze in un settore strategico, sempre più richiesto e fondamentale nel mondo del lavoro. Questo il fine dell’accordo, che avrà una durata di almeno 4 anni, firmato tra Regione Lazio e Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn). L’intesa tra i due enti prevede l’organizzazione di specifici programmi didattici rivolti alle scuole secondarie, alle università e alla formazione post-universitaria, organizzati in collaborazione con l’Acn che metterà a disposizione competenze e know how. I corsi di formazione si svolgeranno nel nuovo Centro formativo regionale per la cybersicurezza, saranno riconosciuti dalla Regione e patrocinati dall’Acn.
Incontro di formazione e lavoro
Grazie al Fondo sociale europeo, Regione Lazio istituirà presso il WeGil l’Acl, Accademia di cybersicurezza Lazio – Scuola di formazione della Regione Lazio, in cui si terranno i corsi studiati con il contributo dell’Agenzia nazionale che rappresenta una vera eccellenza nel Paese. L’Agenzia si occupa del coordinamento dei soggetti pubblici coinvolti nella cybersicurezza a livello nazionale, promuove azioni comuni dirette ad assicurare la sicurezza cibernetica del sistema produttivo, degli asset strategici nazionali e delle pubbliche amministrazioni, nonché a sviluppare la competenza e le capacità industriali, tecnologiche e scientifiche nazionali e contribuisce a sviluppare una cultura nazionale sulla cybersicurezza.
L’avvio del nuovo Centro formativo regionale per la cybersicurezza rappresenta una novità e segna la nascita di un sistema articolato, in cui si incontrano formazione e lavoro, che vede la compresenza di diversi soggetti. Da una parte, infatti, saranno presenti enti di formazione e centri di eccellenza nella ricerca e nello sviluppo della sicurezza cibernetica, dall’altra saranno coinvolti i soggetti pubblici e privati che potranno servirsi di nuovi professionisti, che inseriti nella Pa e nelle aziende concorreranno ad aumentare la resilienza nazionale nello spazio cibernetico.
Zingaretti: “Fondamentale il passaggio al digitale e la sua diffusione”
“L’accordo con l’agenzia della cybersicurezza nazionale nasce con la prerogativa della formazione – dichiara il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Due anni fa il sistema sanitario Lazio gestiva 970.000 dati di persone vaccinate per antinfluenzali, quest’anno invece ne ha dovuti gestire 11 milioni. Quindi ora dobbiamo investire nella formazione per arrivare completamente alla dimensione digitale e diffonderla. Stiamo sostenendo tutte le imprese, la pubblica amministrazione e i privati per passare al digitale”.
“Con questo protocollo – aggiunge Zingaretti – investiamo nel triennio 6 milioni di euro e i corsi saranno avviati fra sei mesi, a settembre. Oggi è una giornata importante, perché la sottoscrizione del protocollo è il primo grande salto di qualità nel futuro per un progetto che vuole essere dentro una collaborazione inter-istituzionale per produrre una grande qualità dell’offerta formativa, collegata alle strategie nazionali nel campo della cybersecurity: con noi hanno collaborato enti di formazione, istituti scolastici e università. Importante sarà un dialogo con settore dell’information tecnology e della sicurezza informatica”.
Guerra in Ucraina: allerta in Italia contro il rischio cyber attacchi
Interpellata sul rischio di attacchi cybernetici a causa del conflitto in Ucraina, a margine dell’evento dedicato alla futura Accademia Lazio, il vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), Nunzia Ciardi, ha affermato che l’eventualità “c’è ed è alta. Mai come in questo momento ci si rende conto dell’importanza di circoscrivere i rischi dei conflitti che sono ormai diventati ibridi”. “Stiamo seguendo attentamente la situazione, giorno per giorno – ha aggiunto -. Lo scenario può comportare seri rischi per il nostro Paese. Per questo l’agenzia ha diffuso varie misure per innalzare la sicurezza delle infrastrutture critiche come anche delle aziende che hanno contatti con i Paesi in guerra”, ha concluso Ciardi.