“Niente panico”: l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, all’indomani del tonfo del titolo in Borsa che ha portato il valore ai minimi storici (25 centesimi), in un videomessaggio ai dipendenti- di cui CorCom ha potuto prendere visione – fa il punto della situazione e soprattutto invita alla compattezza e a non perdere di vista gli obiettivi.
“La reazione del mercato era abbastanza scontata. I numeri che abbiamo presentato (quelli sul 2021, ndr) sono differenti da quelli del passato. Bisogna preoccuparsi? Anche io sono preoccupato, ma serve sana preoccupazione e niente panico. Abbiamo coscienza della nostra capacità di affrontare la sfida. Dobbiamo tornare a fare bene il nostro mestiere ossia quello dei servizi di Tlc. Quando qualcosa non funziona bisogna vergognarsi (ha detto riferendosi ai disservizio come quelli della app MyTim, ndr). Il nostro compito è garantire una qualità di servizio adeguata, non dobbiamo correre dietro alla competizione basata sul prezzo che i nostri colleghi (le aziende competitor, ndr) riescono a fare con una struttura di costi completamente diversa dalla nostra”.
Labriola ha annunciato che la settimana prossima incontrerà “gli oltre 1000 responsabili che lavorano con noi per condividere con tutti le linee guida del nuovo piano industriale triennale” e che “maggiori dettagli sul piano ci saranno nei prossimi giorni”. E ha invitato a parlare meno e agire di più: “Questa azienda parla troppo (ha detto riferendosi alle indiscrezioni di stampa evidentemente frutto di fughe di notizie, ndr), dobbiamo concentrarci per lavorare bene. Siamo la società che da sempre è stata la rete del nostro Paese, dobbiamo essere orgogliosi. Se il modello organizzativo e strutturale sarò diverso non cambierà la sostanza. La telefonia fissa e mobile nostro il nostro business. La situazione è complessa ma di fronte alla complessità si trovano le soluzioni ma mantenendo la calma. Rimettiamoci sul corretto binario con il cliente al centro. Serve unitarietà, non facciamoci distrarre”.
In un post su Linkedin interviene anche il ceo di Noovle Carlo D’Asaro Biondo: “Il messaggio di Labriola è molto lucido. Ancora una volta va ripertuto che l’execution è tutto. L’Ad ha indicato una linea chiara, se la seguiamo con coscienza e coraggio i risultati ci saranno”.
Ma è proprio sul piano industriale, oltre che sul riassetto dei conti che non sono mancate le critiche: quelle di buona parte degli analisti che considerano debole la guidance per il 2022 e che non hanno preso positivamente nemmeno il posticipo a giugno della presentazione dei dettagli operativi della strategia e quelle dei sindacati che bocciano in toto la strategia e annunciano battaglia. Pesa anche il silenzio dei due principali azionisti dell’azienda: Vivendi e Cassa depositi e prestiti.
La settimana inizia intanto con un rialzo del titolo: nella mattinata di oggi, lunedi 7 marzo, il titolo segna un rialzo del 10,1% a 27,67 centesimi, risalendo dai minimi storici. E per dare un segno di fiducia, Stefano Siragusa – vice direttore generale e Chief Network, Operations & Wholesale Office di Tim – è tra i primi a dare fiducia al titolo acquistando 450mila azioni. L’operazione, si legge nell’internal dealing a Consob, è avvenuta a 0,2250 euro per azione.
Sono partiti i primi incontri di Tim con gli investitori, dopo la presentazione del nuovo piano industriale. Il top management incontrerà i più importanti rappresentati della comunità finanziaria, come Blackrock.
Articolo originariamente pubblicato il 07 Mar 2022