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Italgas cresce e punta sulla digitalizzazione della rete: +11,5% di investimenti

Utile netto per 367,7 milioni, pari a un incremento del 6%. L’Ad Gallo: “Realtà fra le più solide del Paese, trasformazione tecnologica driver cruciale”. Nessun rischio di stop dell’erogazione del gas a causa del conflitto in Ucraina

Pubblicato il 10 Mar 2022

Sede_Italgas_Torino

Il consiglio di amministrazione di Italgas, riunitosi ieri sotto la presidenza di Alberto Dell’Acqua, ha approvato i risultati al 31 dicembre 2021: registrati un utile netto adjusted di 367,7 milioni di euro, pari a un incremento del 6% rispetto al risultato del 2020 restated, e ricavi ricorrenti in crescita del 2,8% a 1,37 miliardi di euro, mentre il margine operativo lordo rettificato è salito del 4,1% oltre quota un miliardo.

L’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo ha puntualizzato inoltre che gli investimenti di Italgas “hanno toccato la quota record di 865 milioni di euro, crescendo dell’11,5% rispetto all’anno precedente, e hanno continuato ad essere allo stesso tempo una leva strategica per proseguire la trasformazione digitale del network e un importante contributo per il rilancio dell’economia italiana”. Secondo Gallo, l’azienda si conferma “una realtà industriale tra le più solide del Paese” dopo un 2021 “che ha visto i primi importanti segnali di ripresa economica, sebbene condizionati dal perdurare dell’emergenza sanitaria e dalle forti tensioni sui costi delle materie prime”: “Per il ventesimo trimestre consecutivo dal ritorno in Borsa  – ha fatto notare l’ad – registriamo la crescita di tutti gli indicatori economici”.

Crucialità della digital transformation

L’amministratore delegato si è quindi soffermato sull’importanza del percorso di digital transformation intrapreso da Italgas: “Digitalizzare un’infrastruttura così capillare come la nostra rete di distribuzione corrisponde non solo a valorizzare un patrimonio del Paese e a diventare un benchmark globale per il settore, ma significa anche assicurare alle reti del gas un ruolo centrale nella transizione ecologica in quanto asset che, in una logica di ‘sector coupling’, sono in grado di garantire efficienza e flessibilità al sistema energetico nazionale e una maggiore diversificazione delle fonti attraverso la progressiva introduzione di gas rinnovabili come il biometano e l’idrogeno“.

“A questa stessa logica – prosegue Gallo – risponde l’impegno in Grecia, dove l’acquisizione di Depa Infrastructure siglata lo scorso dicembre ci consentirà di lavorare al fianco del governo ellenico per realizzare il ‘phase out’ da carbone e lignite e favorire il raggiungimento dei target Ue net zero“. L’ad sottolinea poi che “l’innovazione tecnologica continua a rappresentare il principale driver dell’importante percorso di sviluppo del gruppo Italgas accanto all’attenzione alle persone, come dimostrano la crescita della percentuale di popolazione femminile sia a livello di gruppo che in posizioni manageriali e la forte spinta alla formazione, cha ha visto un importante incremento delle ore di formazione erogate, anche con uno specifico focus sulla digitalizzazione”.

A proposito ancora dell’operazione Depa Infrastructure, la società ha fatto presente che l’acquisizione greca si concluderà nel corso del primo semestre dell’anno. Lo scorso 9 settembre, Italgas è stata dichiarata ‘miglior offerente’ nell’ambito della gara pubblica indetta dal Governo greco per la privatizzazione dell’azienda che distribuisce il gas nel Paese e ha sottoscritto il contratto d’acquisto da 733 milioni 3 mesi più tardi. L’operazione “permetterà al Gruppo di rafforzare ulteriormente la propria posizione di leadership nel settore del gas europeo – spiega Italgas – entrando in un mercato che offre significative opportunià di crescita e per il quale potrà mettere a disposizione le riconosciute capacità di sviluppo delle reti di distribuzione e di digitalizzazione del network anche a supporto del processo di transizione energetica del Paese”.  

Guerra in Ucraina: garantita la continuità della fornitura

Italgas fa infine sapere di non temere il rischio di un’interruzione prolungata di immissione del gas naturale che possa incidere “in forma significativamente negativa” sulla continuità operativa del gruppo a seguito della guerra tra Russia e Ucraina. Lo si legge in una nota in cui viene indicato che tale rischio “sarebbe comunque mitigato dalle azioni già in essere e allo studio a livello nazionale ed europeo, quali l’ottimizzazione degli stoccaggi, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l’incremento della produzione nazionale”.

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