L’innovazione digitale si fa strada nel settore assicurativo italiano. Nel 2021 aumentano gli investimenti in startup da parte delle compagnie assicurative e degli intermediari, con quasi 10 milioni di euro, rispetto ai 5,1 del 2020. Ma diminuiscono le sperimentazioni su progetti interni di insurtech e le partnership: solo il 47% delle compagnie assicurative ha avviato progetti sviluppati internamente contro il 63% del 2020. Così come diminuiscono le collaborazioni esterne, passate dal 75% dell’anno scorso al 53% del 2021. Emerge dall’Insurtech Investment Index, ideato da IIA – Italian Insurtech Association ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano.
Investimenti, capitale medio a 0,7 milioni
Al suo secondo anno, l’Indice misura lo stato di avanzamento degli investimenti insurtech e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia. Se nel 2020 l’indice aveva indicato un valore di 18/30, “quindi la sola sufficienza per il settore – si legge nel documento – “quest’anno con il punteggio di 20/30 si evince il lento, ma progressivo miglioramento dell’insurtech in Italia, specialmente per quanto riguarda gli investimenti”.
Secondo la ricerca, durante il 2021, il 27% degli intervistati ha effettuato almeno un investimento in una startup Insurtech, contro il 19% del 2020, a conferma di un progressivo e continuo interesse verso il settore e la consapevolezza di dover accelerare su progetti innovativi e sullo sviluppo di nuovi servizi digitali, spesso realizzati dalle start up. A questi temi sono riconducibili 14 operazioni per un valore di 9,7 milioni di euro, e un capitale medio investito a circa 0,7 milioni. L’86% degli investimenti sono diretti a startup con sede in Italia, mentre il 7% verso startup con sede in Europa e il 7% nel mondo.
Diminuiscono le sperimentazioni interne
Le sperimentazioni interne registrano una contrazione, passando dalle 127 dello scorso anno alle 67 del 2021 per un valore di 11,4 milioni di euro. Allo stesso modo le partnership tra compagnie assicurative e con startup o società di servizi Insurtech, da 27 a 19. I risultati su questi due fronti sono però in larga misura determinati dai tagli effettuati da tre player sui progetti Insurtech nel 2021.
“Contestualmente all’aumento degli investimenti in startup Insurtech, abbiamo rilevato come per l’81% dei Ceo di Assicurazioni veda nell’Insurtech una priorità, contro il 26% del 2020 – è il commento di Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA -. Tutti questi indicatori confermano come nel nostro Paese la trasformazione digitale nel settore assicurativo sia cominciata”.
Si stima che entro il 2030 il valore dei premi complessivi toccherà i 10 trilioni di dollari a livello mondiale e che l’80% delle polizze sarà veicolato attraverso piattaforme digitali, divenendo lo standard di mercato. “Un’opportunità – spiega Ranucci Brandimarte – che il nostro Paese non potrà lascarsi scappare. Serve però maggiore ambizione: continuare ad aumentare gli investimenti attraverso la creazione e acquisizione di competenze digitali da parte di tutti gli operatori della filiera, maggiori sperimentazioni e collaborazioni, creazione di poli Insurtech, sviluppo di un modello open”.
Prevista la crescita di partnership innovative
“Negli ultimi 2 anni le compagnie assicurative in Italia hanno dimostrato di voler spingere l’acceleratore sull’innovazione digitale, imparando anche tanto dagli errori – spiega Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano –. Per il 2022, dalle interazioni che abbiamo avuto con le compagnie, prevediamo un’ulteriore crescita delle partnership con attori particolarmente innovativi in ambito finanziario, quali startup, Pmi innovative e attori non finanziari. Lo dimostra bene anche la crescita di ben 25 punti percentuali di questa priorità strategica”.
Il 31% degli italiani acquista polizze digitali
Dall’indagine emerge inoltre come alcuni servizi insurtech vengano già utilizzati abitualmente dagli utenti, per esempio l’acquisto di polizze assicurative in digitale (utilizzate dal 31% del campione e conosciute dal 49%) o la modifica della coperture assicurativa in digitale (utilizzate dal 18%).
Altri servizi sono usati meno frequentemente, ma il fatto che siano conosciuti è un buon segno: il 30% conosce la possibilità di gestire i sinistri da smartphone (e il 15% lo usa), il 26% sa di polizze create su misura sulla base dei propri comportamenti e stili di vita (e il 13% ne usufruisce già), il 26% ha sentito parlare di servizi Insurtech di telemedicina (con un 11% che li utilizza); solo leggermente più bassa la percentuale relativa alle polizze on demand: il 9% le usa e quasi un quarto degli utenti le conosce.
Infine, guardando alle operazioni prioritarie per il 2022 da parte delle compagnie assicurative emerge ancora una preferenza per lo sviluppo interno di progetti Insurtech (per il 70% l’attività che sarà di maggior rilievo). La creazione di nuove partnership, con startup o altri attori, sarà invece la priorità per il 39% delle compagnie assicurative, incrementando di ben 25 punti percentuali rispetto al 2021, mentre soltanto per il 18% gli investimenti in startup o Pmi Insurtech rappresenteranno le maggiori operazioni di rilievo.