LA STRATEGIA

Leonardo punta sull’elettronica per la Difesa: in Italia investimenti per 200 milioni l’anno

Il gruppo condivide le tappe del piano di crescita e sviluppo quinquennale per raggiungere la leadership europea nel settore: dalla formazione alle competenze dei poli d’eccellenza, passando per l’open innovation e il rafforzamento delle linee produttive. Ecco come la società sta ridisegnando il proprio futuro

Pubblicato il 15 Mar 2022

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Leonardo vara un piano di crescita e sviluppo quinquennale che pone al centro il sistema industriale italiano. L’obiettivo del gruppo, si legge in una nota, è quello di “conquistare la leadership europea nell’Elettronica per la Difesa”. Ed è per questo che la società intende sostenere l’espansione della linea di business – circa 13 mila persone di cui oltre 8.500 in Italia e 18 poli di eccellenza tecnologica a livello nazionale dedicati alla progettazione, sviluppo, produzione e supporto di radar, sensoristica avanzata, sistemi di protezione e di difesa per piattaforme aeree, spaziali, terrestri e navali – attraverso “la maggiore competitività delle linee produttive, della logistica e della supply chain, una forte concentrazione sull’innovazione di prodotto e il consolidamento della propria rete di open innovation, con accordi pubblico-privati con Università, centri di ricerca e Its/Itis”.

Il rafforzamento delle linee produttive

Gli investimenti previsti ammontano in tutto a 300 milioni di euro annui, di cui 200 milioni solo in Italia. Le risorse, insieme allo stanziamento di ulteriori 50 milioni di euro nei primi tre anni destinati all’ottimizzazione dei siti industriali nazionali saranno rivolti alla creazione di poli tecnologici specializzati a forte vocazione innovativa, al completamento della digitalizzazione delle linee produttive, alla sostenibilità ambientale e al rafforzamento della logistica, dei flussi produttivi e della supply chain.

Perno del processo di rafforzamento delle linee produttive sarà la “Factory of the Future”, il modello per una fabbrica intelligente, già in corso di sviluppo nel Regno Unito, che, incorporando i concetti di Industria 4.0 e Digital Manufacturing, con l’ausilio di robotica e sistemi digitali garantirà processi produttivi più efficienti e sostenibili. A questo si aggiungerà una nuova organizzazione ancora più integrata dell’Ingegneria con la Produzione e investimenti mirati su tool e infrastrutture digitali, per consentire maggiore tracciabilità dei flussi, l’automazione dei processi e degli impianti di produzione.

Anche la forza lavoro di Ingegneria e Manufacturing sarà progressivamente incrementata, insieme con interventi dedicati volti a irrobustire la supply chain. Inoltre, a Pomezia verrà creato un nuovo hub logistico centralizzato che consentirà notevoli ottimizzazioni in termini di performance operativa, efficienza e qualità.

Tra le prime iniziative già avviate secondo l’approccio “Factory of the Future”, la linea di produzione automatizzata di pannelli fotovoltaici per applicazioni spaziali presso lo stabilimento di Nerviano e l’applicazione di sistemi di manutenzione predittiva con controllo capillare degli impianti a Cisterna di Latina.

Nuove tecnologie nel segno dell’open innovation

Oltre alle risorse allocate sui siti industriali e sui prodotti, la crescita del business passerà anche attraverso l’inserimento di nuove tecnologie in un’ottica di open innovation, con la creazione di ecosistemi tecnologici a livello territoriale e il potenziamento delle collaborazioni con il mondo della formazione e della ricerca. In particolare, saranno coinvolti in tutto il Paese oltre 20 poli universitari e centri di ricerca e nove Its/Itis per stimolare la generazione di know how e valore aggiunto per i territori. Tra i temi prioritari, lo scambio con il settore scientifico e accademico consentirà di indirizzare ancor di più corsi, tesi e stage su obiettivi industriali della Divisione, nonché di cooperare su scelte tecnologiche di interesse strategico.

La distribuzione delle competenze all’interno della filiera

Per quanto riguarda gli interventi sul tessuto produttivo della Divisione, Leonardo spiega che i 18 poli di eccellenza italiani saranno in grado di gestirne il portafoglio tecnologico attraverso l’intera filiera del valore, dallo sviluppo, alla produzione fino al supporto post-vendita.

Roma/Tiburtina (incluso lo stabilimento ex-Vitrociset) sarà sempre di più il centro di competenza per lo sviluppo e il supporto di sistemi di comando e controllo e radar navali, terrestri e del controllo del traffico aereo, nonché il sito di eccellenza per la produzione delle tecnologie a microonde.

Cisterna di Latina diventerà invece il riferimento per lo sviluppo e produzione dei sistemi di comunicazione e computer avionici, integrando anche le attività di customer support. Su Roma/Tiburtina convergeranno le attività svolte fino a oggi a Carsoli, mentre sempre su Roma/Tiburtina e su Cisterna di Latina confluiranno le attività attualmente sviluppate a Pomezia.

Napoli/Fusaro diventerà il centro per la produzione e il supporto logistico di radar, incluse le schede di microelettronica attualmente prodotte e integrate a Napoli/Giugliano. L’unione di flussi produttivi complementari consentirà un’ottimizzazione nel processo di realizzazione dei radar e, di conseguenza, un incremento nel livello di servizio al cliente.

Genova/Puccini rafforzerà la propria missione verso le comunicazioni terrestri e navali, i sistemi di navigazione e i data link, con l’integrazione delle attività svolte fino a oggi presso la sede genovese di via Hermada.

Gli altri centri di competenza della Divisione Elettronica in Italia (Abbadia San Salvatore, Brescia, Campi Bisenzio, Caselle, Catania, Montevarchi, La Spezia, L’Aquila, Livorno, Nerviano, Ronchi dei Legionari, Palermo, Pozzuoli) saranno ulteriormente focalizzati sulle rispettive specificità operative.

Nello stabilimento pisano della Divisione Elicotteri, infine, confluiranno le attività finora gestite nel sito di Pisa, già specializzato nella produzione di software, mentre la sede di Grottaglie della Divisione Aerostrutture incorporerà anche la componente di sperimentazione di sistemi di comando e controllo in ambito navale attualmente sviluppata nel sito di Taranto.

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