Definire al più presto il numero dei dipendenti dell‘Agenzia per l’Italia digitale perchè “l’ente possa partire con il piede giusto”. Lo afferma in una nota il segretario generale della Cisal, Felice Cavallaro. “A tal fine, insieme ai delegati nazionali per l’innovazione tecnologica della Cisal, chiederemo un incontro per pianificare tutte le azioni necessarie nell’interesse del personale dipendente”, aggiunge. Cavallaro, infine, esprime soddisfazione per la nomina di Agostino Ragosa a direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale.
Secondo quanto stabilito dal primo decreto Sviluppo che sancisce la nascita dell’Agenzia, i dipendenti dell’ente non potranno superare le 150 unità. Considerando, però, che la sola DigitPA contava su 90 addetti – senza contare quelli che dovevano essere stabilizzati con selezioni ad hoc – i sindacati temono esuberi. “Vanno tutelati i posti di lavoro ma soprattutto le competenze che questi posti garantiscono – dicono dalla Fp-Cgil – Non è pensabile disperdere un patrimonio così prezioso di capacità che tanto ha fatto per l’innovazione del sistema Paese, fin dai tempi dell’Aipa”.
In questo senso il governo sta studiando soluzioni per evitare esuberi e allo stesso tempo il “travaso” automatico, puntando a selezioni ad hoc con tanto di valutazione dei curriculum. I non idonei potrebbero essere assorbiti dal ministero dell’Istruzione con contratti “ministeriali”. Il passaggio, però, non convince i sindacati che vorrebbero tutelare almeno i principi del contratto applicato ai dipendenti di DigitPA che è un contratto ad hoc, pensato a misura dei dipendenti dell’ente di viale Marx. Inoltre questa soluzione non sarebbe in linea con quanto annunciato dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, che ha parlato di oltre 4mila esuberi nella PA.