ll Garante per la Privacy ha dato l’ok al fast boarding, la procedura di imbarco veloce basata sul riconoscimento dei passeggeri mediante l’utilizzo delle impronte digitali. Il sistema sarà adottato da Alitalia “su base volontaria”, come alternativo ma non sostitutivo rispetto alla procedura di riconoscimento tramite documento di identità. Il fine è quello di conciliare elevati standard di sicurezza con una gestione più rapida ed efficiente delle procedure di imbarco, di solito gravose a causa della necessità di applicare i controlli scrupolosi previsti dalla normativa vigente ad un elevato numero di passeggeri.
Proprio tale finalità è parsa legittima all’Authority, anche in considerazione del fatto che la possibilità di utilizzare dati biometrici per l’accertamento dell’identità degli utenti è contemplata in questo settore anche dalla normativa comunitaria.
Non di meno, la verifica preliminare ha consentito di accertare che il trattamento dei dati si svolgerà nel rispetto delle esigenze di riservatezza dei clienti. La rilevazione delle impronte avverrà unicamente dietro consenso dei passeggeri, e sul supporto (smart card) le impronte saranno registrate tramite un codice criptato (template). Non sarà creata alcuna banca dati perché il codice criptato dei dati biometrici rimarrà solo sulla smart card e quindi nell’esclusiva disponibilità dei clienti. e dati saranno infatti utilizzati unicamente per il tempo strettamente necessario alla attivazione del servizio.
Nonostante la sostanziale conformità alle norme dettate dal Codice della privacy, il Garante ha comunque ritenuto opportuno richiedere alla compagnia aerea l’adozione di ulteriori misure di garanzia, tra le quali l’integrazione dell’informativa che verrà sottoposta ai viaggiatori e la predisposizione di adeguati accorgimenti per tutelare gli stessi in caso di furto o smarrimento della card.
Il provvedimento del Garante rappresenta indubbiamente un’apertura rispetto alle possibilità offerte dalla biometria. Il “via libera” per quanto condizionato al fast boarding testimonia la forte consapevolezza dell’importanza di accogliere l’uso di nuove tecnologie per migliorare i servizi aeroportuali e facilitare la vita ai passeggeri.
Sotto un altro profilo, la richiesta alla compagnia aerea dell’assunzione di ulteriori responsabilità è sintomo della costante ed intensa attenzione dedicata all’uso delle impronte digitali. Un’attenzione che trova il proprio fondamento nella natura particolare di questa tipologia di dati, e nella conseguente e più volte sottolineata necessità di garantire che i dati biometrici siano utilizzati solo quando strettamente necessario, e dopo l’adozione di adeguate misure di sicurezza. Come specificato più volte dall’Autorità “non può ritenersi lecito un impiego generalizzato e indiscriminato di dati biometrici, specie ove funzionale a soddisfare generiche esigenze di sicurezza, ovvero a perseguire finalità di natura essenzialmente amministrativa”.