Iliad si avvia verso il quarto anno di attività in Italia chiudendo l’esercizio 2021 con oltre 8,5 milioni di utenti e una quota di mercato superiore al 10%. Il fatturato, comunica il gruppo, è risultato in crescita del 19% sul 2020 e pari a 802 milioni di euro, con un Ebitdaal positivo per il primo anno, a 80 milioni di euro.
A livello di multinazionale, Iliad si conferma il sesto operatore di telefonia mobile in Europa, registrando una crescita diffusa sia per numero di utenti che per fatturato e per Ebitdaal in tutti i Paesi di riferimento con Play in Polonia, Free in Francia e Iliad in Italia. Il fatturato complessivo è pari a 7,5 miliardi di euro e un Ebitdaal in crescita del 51% a 2,95 miliardi di euro.
La crescita degli investimenti in Italia
Gli investimenti del gruppo in Italia sono stati pari a 413 milioni di euro, con una spesa principalmente destinata all’implementazione dell’infrastruttura di rete radio mobile in tutto il Paese per cui l’anno si è chiuso superando le aspettative, con più di 8.700 siti attivati.
In costante crescita anche la rete distributiva di Iliad, presente in Italia con oltre 3.500 punti vendita tra cui: 25 Flagship Store, più di 1.200 Iliad Corner (con anche le Simbox diffuse presso la Gdo) oltre 2.000 Iliad Express presso supermercati, grande distribuzione e book store, e più di 350 Iliad Point in edicole e tabaccherie.
Il lancio dell’offerta a banda ultralarga
A gennaio Iliad ha annunciato il suo ingresso nel mercato italiano dei servizi di connettività fissa. Facendo leva inizialmente sulla rete Ftth di Open Fiber e in un secondo momento anche su quella di Fibercop, Iliad ha lanciato due offerte: la prima, da 15,99 euro al mese per chi è già cliente o attiverà una sim mobile; la seconda, riservata a chi non è ancora cliente, da 23,99 euro al mese. Il piano in fibra dell’operatore conta 7,4 milioni di unità immobiliari. Di queste, sei milioni avranno accesso fino a 5 Gbit/s complessivi in download e 700 Mbit/s in upload. Per le altre 1,4 milioni di unità saranno garantiti oltre a 1 Gbit/s in download e 300 Mbit/s in upload. All’offerta va aggiunto un costo di installazione di 39,99 euro.
La joint venture con WindTre e l’ipotesi consolidamento
Il 2022 potrebbe essere l’anno della concretizzazione di un deal in via di definizione. Iliad è infatti in trattative con WindTre per dare vita a una joint venture che consentirebbe di condividere i costi di implementazione delle reti 5G nella aree remote. “Iliad Italia è “vicina a un accordo con WindTre” per la condivisione della rete mobile. Lo ha affermato il Ceo Thomas Reynaud analizzando i conti relativi al 2021. L’accordo riguarderebbe 7.000 siti mobili e poco più del 60% del territorio italiano. La joint venture sarebbe controllata al 50% controllata da Iliad, al 50% da WindTre. L’accordo, se finalizzato, potrebbe consentire ai due operatori di presentarsi insieme ai bandi del Piano Italia 5G.
Reynaud ha anche aggiunto che “se dovesse presentarsi un’opportunità di consolidamento, se uno dei nostri concorrenti dovesse essere messo in vendita, noi siamo interessati all’acquisto“. Iliad, ha puntualizzato, “vuole continuare a investire Italia”, lodando il ruolo svolto dall’ad di Iliad Italia, Benedetto Levi.
Il no di Vodafone all’acquisizione, Reynaud: “Siamo sorpresi”
L’alleanza potrebbe risultare strategica in Italia anche alla luce della decisione di Vodafone di rifiutare l’offerta da 11,5 miliardi di Iliad e del fondo Apax Partners. “Vodafone Italia ha rifiutato, nonostante l’offerta fosse buona, totalmente in cash, con un premio importante e nonostante Vodafone avesse detto di volersi consolidare in Italia. Siamo sorpresi”, ha detto Thomas Reynaud, ceo di Iliad, in occasione della presentazione dei conti 2021.
Respingendo l’offerta – “altamente preliminare e non vincolante” – il consiglio e la direzione di Vodafone hanno sottolineato la volontà di rimanere “concentrati sulla fornitura di valore per gli azionisti attraverso una combinazione della sua strategia di crescita organica a medio termine e dell’ottimizzazione continua del portafoglio” anche se si “continuano a perseguire pragmaticamente diverse opportunità di consolidamento che accrescano il valore per fornire strutture di mercato sostenibili nei suoi principali mercati europei, inclusa l’Italia”.