Genitori a lezione di nuove tecnologie dai figli. L’idea è di Telefono Azzurro e Google che oggi hanno presentato nel liceo scientifico Guglielmo Marconi di Milano il progetto “Play Tech. Form@zione + gioco + dialogo in famiglia = Internet sicuro”.
Il progetto sarà avviato in via sperimentale in alcune scuole superiori del paese: gli studenti e i loro genitori parteciperanno a laboratori didattici realizzati dagli operatori di Telefono Azzurro, che si basano sulla metodologia della peer to peer education. I figli – giovani tutor – aiuteranno i genitori a familiarizzare con gli strumenti della rete e a creare “pillole digitali” sul tema della navigazione sicura su internet, un decalogo dei cybernauti che verrà caricato sul canale Youtube dedicato al progetto. Sono previsti anche alcuni workshop di approfondimento realizzati in collaborazione con la Polizia postale.
“Obiettivo di questa iniziativa – ha detto il professor Ernesto Caffo, presidente di Sos Telefono Azzurro Onlus – è incentivare lo scambio intergenerazionale tra genitori e figli. I ragazzi passano ore e ore delle loro giornate su internet, navigando tra siti, chat e social network, e non sempre sono preparati a riconoscere le insidie che la rete nasconde. Hanno bisogno della guida degli adulti, che non si devono arrendere di fronte alle sfide delle nuove tecnologie. Attraverso il dialogo la navigazione diventa più sicura per tutti”. Da un’indagine di Telefono Azzurro ed Eurispes emerge che solo un adolescente su quattro parla con i genitori di internet e nuove tecnologie e un genitore su cinque conosce poco o niente delle attività dei figli nel mondo virtuale.
“Il mondo della Rete è parte importante della realtà di tutti, giovani e adulti – ha detto Simona Panseri, Direttore Comunicazione e Public Affairs di Google in Italia – E’ perciò indispensabile imparare ad utilizzare correttamente Internet, per poter cogliere con sicurezza tutte le opportunità che ci mette a disposizione. Il dialogo tra giovani e adulti rappresenta oggi forse il punto più difficile da superare, ecco perché abbiamo deciso di collaborare con Telefono Azzurro per cercare di sviluppare una possibile modalità di interazione”.