Investimenti per 12 miliardi di euro nei prossimi tre anni destinati al settore spaziale. È la proposta che il management di Esa, l’agenzia spaziale europea, porterà al Ministerial Council 2012 che apre oggi i battenti a Napoli.
Gli investimenti dovranno, secondo la proposta Esa, essere distribuiti fra tre priorità: “Pushing the frontiers of knowledge”, sotto cui ricadono i programmi scientifici e technologici fondamentali, più l’osservazione della Terra a scopo scientifico, l’utilizzo della Iss e l’esplorazione planetaria; “Supporting an innovative and competitive Europe”, che riguarda le partnership pubblico-privato in campo spaziale, soprattutto per il settore delle telecomunicazioni e dei lanciatori; “Enabling services”, da realizzare in partnership con Eumetsat e l’Unione Europea, per massimizzare le ricadute economiche e sociali di programmi come MetOp Second Generation (per la metrologia) Iris e Sat-Asi per le comunicazioni, il programma Gnss per la navigazione e Gmes per l’osservazione della Terra.
In occasione dell’Esa Ministerial Council i 20 Stati Membri dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) si incontreranno per decidere il futuro del settore spaziale europeo, insieme al Canada (in virtù dell accordo di collaborazione che fa di questo paese un partner privilegiato dell’agenzia europea), per concordare i futuri programmi spaziali, con lo scopo di incentivare la competitività e la crescita dell’Europa di pari passo con il progresso scientifico.
L’Italia sarà protagonista: presidente in carica dell’Esa è infatti il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo, ruolo che è stato affidato al nostro paese al termine dell’ultimo Consiglio a livello Ministeriale di Den Haag nel 2008. Sarà dunque proprio Profumo, che guida la delegazione italiana insieme al presidente dell’Asi Enrico Saggese, ad aprire i lavori. Il prestigioso incarico passerà poi ai colleghi della Svizzera e del Lussemburgo che condivideranno la Presidenza dell’Esa sino al 2014.
Il dibattito si annuncia ampio. L’Agenzia, un’organizzazione intergovernativa di nazioni europee, è infatti una delle poche entità al mondo attiva in tutte le aree spaziali: si va dall’esplorazione dello spazio e salvaguardia dell’ambiente terrestre al contemporaneo accrescimento della conoscenza tecnica e della competitività economica del nostro continente. La due giorni è il culmine di trattative e negoziazioni tra i paesi membri dell’Esa in corso da anni e servirà a suggellare mutamenti dello scenario spaziale in qualche modo già visibili. Dalla riunione usciranno, come avviene ogni 4 anni, decisioni chiave sui futuri programmi Esa, e soprattutto sulle allocazioni di budget: quanti soldi per ogni area di attività, per ogni progetto, e quali paesi li dovranno versare.