LA RISOLUZIONE

Parlamento Ue: “Pagamenti elettronici siano più economici”

Gli eurodeputati chiedono regole comuni basate sugli standard Sepa per i pagamenti via Internet e cellulare effettuati negli stati membri

Pubblicato il 21 Nov 2012

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Rendere più economici i pagamenti elettronici via Internet e cellulare, con regole chiare e valide in tutta l’Unione Europea. Questa la richiesta contenuta in una risoluzione del Parlamento Europeo, approvata ieri dagli eurodeputati, secondo cui “Le future regole Ue per i pagamenti elettronici dovrebbero essere modellate su quelle per i bonifici bancari transfrontalieri, in modo tale da rendere i pagamenti più economici e sicuri”, si legge in una nota del Parlamento Europeo.

I deputati richiedono inoltre regole e standard comuni per i pagamenti effettuati con carte di credito e di debito per migliorare il funzionamento del mercato. “Tali regole e standard devono essere basati su quelli sviluppati per l’Area unica dei pagamenti in euro (Sepa), che regola le operazioni interbancarie in euro – si legge nella nota – Così come la Sepa deve rimuovere le differenze tra i bonifici bancari nazionali e internazionali”. L’obiettivo dell’integrazione del mercato dei pagamenti elettronici è di rendere i pagamenti internazionali convenienti quanto quelli a livello nazionale, hanno detto i deputati.

Il modello Sepa è proposto anche per i pagamenti via internet e cellulare, spiegano nella risoluzione non vincolante i deputati, che però sottolineano l’importanza di “non regolare il mercato troppo rigidamente, altrimenti la sua crescita naturale potrebbe risultarne intralciata e le innovazioni soffocate”.

Secondo gli eurodeputati, “I requisiti minimi di sicurezza per i pagamenti elettronici via carte, internet o cellulare, devono essere gli stessi in tutti gli Stati Ue. Gli standard tecnici comuni devono incoraggiare l’interoperabilità e la sicurezza, oltre a fornire una consegna immediata”.

Sulla questione è interventuo il Consumers’ Forum: “Come Consumers’ Forum – sostiene il presidente Fabio Picciolini – auspichiamo che il legislatore europeo, prima di regolamentare un modello che, nel complesso, funziona e ha una sua propria forma di equilibrio, voglia approfondire ulteriormente la materia. Il rischio è che alterando lo status quo si vada a intaccare un sistema vitale per lo sviluppo e la crescita economica di tutti i Paesi europei”.

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