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Mirtillo: “Lte, rete unica tecnicamente fattibile”

L’Ad di Ericsson Italia e general manager della Regione Mediterranea: “Siamo favorevoli, ma dipenderà dagli operatori, che devono ragionare in una logica di condivisione delle infrastrutture”

Pubblicato il 21 Nov 2012

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Un’unica rete di telefonia mobile Lte è “tecnicamente fattibile, noi siamo favorevoli”. Lo ha detto Nunzio Mirtillo, amministratore delegato di Ericsson Italia, commentando la proposta avanzata alcune settimane fa da Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind, che ipotizza una collaborazione tra i quattro operatori mobili in questo senso. Un’ipotesi accolta positivamente anche da Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia e in parte (per la condivisione dei tralicci ndr) da Telecom Italia e Vodafone Italia.

“Una unica rete – ha spiegato Mirtillo nel corso della presentazione dell’Ericsson mobility report – è assolutamente fattibile, la tecnologia è matura. Mi sembra invece più complicato nella logica della fornitura del servizio, perché sta agli operatori, che devono entrare in una logica di condivisione delle infrastrutture. Come Ericsson, comunque, siamo favorevoli a logiche che rendano più competitivi i nostri clienti, perché questo ci dà un ritorno”. Ericsson è fornitore della rete Lte di Telecom Italia e di 3 Italia.

L’ipotesi per la realizzazione di una rete unica Lte è stata avanzata lo scorso 5 ottobre al convegno Between di Capri da Maximo Ibarra. La proposta del numero uno di Wind prevede la creazione di una società dedicata, a cui partecipino tutti gli operatori mobili con una quota, che in futuro potrebbe anche ”interagire” con una ipotetica società per la Ngn fissa. Secondo Ibarra, il consolidamento del settore sollecitato di recente da Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, può avvenire a questo livello, cioè attraverso un ”consolidamento delle infrastrutture”, grazie al quale le aziende potrebbero anche ”investire molto di più”.

Secondo l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano “la condivisione tra gli operatori della rete tra per le frequenze mobili Lte è “interessante” ma bisogna prestare “attenzione a condividere la rete mobile, la concorrenza sul mobile è stata possibile proprio perché c’è stata concorrenza di infrastrutture”. “Sui tralicci – ha aggiunto Patuano – qualunque ulteriore approfondimento della cooperazione è straordinariamente interessante”.

L’ipotesi di un’unica rete Lte condivisa dagli operatori è stata accolta positivamente da Vincenzo Novari, numero uno di 3 Italia, che il 5 novembre scorso ha detto che “fare una rete Lte insieme mi sembra un’idea molto intelligente, ma non so perché c’è sempre qualcuno che si defila. Io ci starei”.

“E’ una provocazione che colgo e che rilancio invitando tutti a sedersi attorno a un tavolo”, ha proseguito Novari, secondo cui per lo sviluppo dell’ultra banda fissa “ci vuole un sacco di tempo e costa un sacco di soldi”, mentre per l’Lte “in due anni con 1,5-2 miliardi possiamo collegare tutta l’Italia compresi i 2.500 comuni in digital divide”. Secondo Novari “se ci sediamo intorno ad un tavolo una soluzione condivisa la troviamo” con un progetto sull’Lte che “può partire dall’iniziativa autonoma delle quattro società oppure da un progetto coordinato a livello centrale dal ministero dello Sviluppo Economico”.

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