“L’Italia è ancora in forte ritardo in termini di innovazione tecnologica”. È quanto emerge dall’edizione 2012 dell’e-Intensity Index del Boston Consulting group, che classifica i paesi in base a tre indicatori: qualità delle infrastrutture e accesso alla rete, spesa per e-commerce e pubblicità online, utilizzo attivo di Internet da parte di imprese, governi e consumatori.
Ai primi posti, come già nel 2011, ci sono Corea del Sud, Danimarca, Svezia, Islanda e Regno Unito mentre molti paesi Ocse, tra cui l’Italia, si sono classificati a livelli più bassi.
L’Italia si posiziona a metà classifica, con una valutazione pari a 72, facendo così meglio della Russia e della Grecia, ma peggio di Portogallo, Spagna e Polonia, solo per citarne alcune
Secondo il rapporto “il divario tra i paesi con i punteggi massimi e minimi si è ampliato, con valori raddoppiati dal 2009 al 2012”. Al momento le politiche governative incidono in modo significativo sulla determinazione delle differenze tra i diversi paesi con performance più o meno soddisfacenti. Non a caso diversi paesi, tra cui Brasile, Cina, Russia e i paesi baltici, stanno rapidamente migliorando il loro posizionamento. A livello mondiale, prosegue il rapporto, i valori dell’indice sono in continuo aumento ma in modo assolutamente non uniforme e stanno emergendo chiare differenze tra Paesi più e meno virtuosi.