LA DIRETTIVA

Digital Services Act, la Ue propone una tassa dello 0,1% sugli utili delle Big tech

Bruxelles punta ad addebitare una commissione annuale per coprire i costi di compliance sulle nuove norme europee. Escluse le grandi piattaforme non profit, come Wikipedia

Pubblicato il 06 Apr 2022

vestager

La Commissione europea ha proposto di addebitare alle grandi piattaforme online una commissione dello 0,1% dell’utile netto globale annuale per coprire i costi di monitoraggio e compliance rispetto alle nuove norme europee in materia di regolamentazione dei contenuti.

È quanto si legge in un documento Ue visionato da Reuters.

Le norme, contenute nel Digital Services Act, verranno probabilmente concordate tra i Paesi Ue e i parlamentari del blocco questo mese. Si tratterebbe della prima volta che la Commissione Ue impone una tassa di questo tipo per l’adesione a norme.

“Il totale delle commissioni annuali di supervisione dovrebbe essere basato sui costi stimati in cui la Commissione incorre in relazione ai compiti di supervisione nell’ambito di questa Direttiva”, si legge nel documento visto da Reuters.

La tariffa dovrebbe essere proporzionata alle dimensioni del servizio, basate sul numero dehli utenti che ne fruiscono a livello Ue.

A ad essere soggette al Dsa sono le piattaforme con più di 45 milioni di utenti attivi mensilmente.

Lo scorso mese Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza della Ue, ha detto ai parlamentari e agli Stati membri che la commissione di supervisione potrebbe raccogliere tra i 20 milioni e i 30 milioni di euro l’anno, secondo quanto riferito a Reuters da una persona con conoscenza diretta della situazione.

Saranno esenti dalla misura i provider senza scopo di lucro, come ad esempio Wikipedia.

Con tutta probabilità, secondo Reuters, la proposta di Vestager potrebbe ottenere il via libera già il 22 aprile, in occasione del secondo round di negoziati del trilogo.

“Crediamo che sia possibile, vediamo progressi”, ha detto a Reuters la deputata dell’Ue Christel Schaldemose, che sta guidando lrealtrice del Dsa al Parlamento europeo.

La Commissione ha rifiutato di commentare i negoziati ma fonti interne hanno fatto sapere che ci potrebbe essere un confronto con le autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni e quelle antitrust.

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