Oltre il metaverso: il 5G alla base dell’innovazione
Il metaverso è uno dei quattro trend individuati da Accenture che insieme descrivono un continuum che abbraccia fisico e virtuale e integra uomo e macchina.
Il primo, definito “WebMe”, è quello che riguarda specificamente il nuovo modo di immaginare internet tramite il metaverso.
Il secondo, “Programmable world”, tocca le innovazioni del mondo fisico che costituiscono la base delle evoluzioni nel mondo virtuale. Senza le prime non possono esserci le seconde. Si tratta di tecnologie come la connettività 5G, la realtà virtuale e aumentata, che abilitano automazione e personalizzazione.
The Unreal e il lato oscuro dell’Ai
Il terzo trend è The Unreal e descrive come i nostri ambienti digitali saranno in misura crescente caratterizzati dalla presenza di sistemi informatici che assomigliano agli essere umani. Si tratta di qualità che diventano sempre più intrinseche nell’Ai e persino nei dati che le imprese usano. Ma anche gli attori del cybercrime usano questi sistemi – pensiamo ai deepfake. Sarà a volte molto difficile capire che cosa è reale e che cosa non lo è.
Il quarto trend è “Computing the impossible” e indica le prossime evoluzioni del calcolo informatico, dall’High performance computing (Hpc) al quantum computing.
Proteggere i dati sarà essenziale
Le rivoluzioni del metaverso e, in generale, del continuum tecnologico che porterà a livelli superiori l’integrazione tra reale e digitale passano per tecnologie note, come il cloud e il 3D e l’intelligenza artificiale, ma integrate a livelli senza precedenti. Ciò richiederà una serie di cambiamenti.
Innanzitutto occorrerà una forte interoperabilità tecnologica basata sulle Api o il continuum non sarà tale. Poi servirà garantire la trasparenza sugli loro algoritmi di Ai e la protezione dei dati personali, per costruire un senso di trust o fiducia nelle innovazioni e dare agli utenti il controllo sui loro dati. Di questi dovranno essere verificati la provenienza, la validità e il valore. E gli accessi al nuovo web e alle sue applicazioni dovranno essere autenticati in modo sicuro.
Meta vieta la pubblicazione degli indirizzi privati
Non è un caso che Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha deciso che non permetterà più agli utenti delle due piattaforme di condividere gli indirizzi privati degli iscritti, anche se già di dominio pubblico. La richiesta di modifica è arrivata dall’Oversight Board, un organismo indipendente nato a novembre del 2018 che analizza e propone modifiche per la moderazione dei contenuti sulle piattaforme di proprietà di Meta. L’azienda ha accolto dopo mesi l’indicazione e apportato la modifica.
Prima chiunque poteva postare sulle proprie bacheche i dettagli dell’abitazione, comprese le foto degli esterni, di personaggi, famosi o meno, le cui informazioni fossero già apparse altrove, ad esempio articoli di giornali e sul web. L’Oversight Board ha chiesto di eliminare l’eccezione, in quanto l’utente potrebbe diventare vittima di doxing (la diffusione di informazioni private), intimidazioni o stalking.