CIO VISION

Postecom mette le ali al digitale

Parla l’amministrazione delegato della società di Poste Italiane: “Le nostre strategie orientate a generare innovazione e gestire l’online sviluppando app e nuovi servizi”

Pubblicato il 26 Nov 2012

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PostecomSpA è la società d’innovazione tecnologica del Gruppo Poste Italiane. Nata nel 1999, impiega oggi circa 330 persone, generando un fatturato di circa 110 milioni di euro. Postecom è responsabile per l’evoluzione del Gruppo sul fronte digitale. Ne parliamo con Vincenzo Pompa, amministratore delegato Postecom.
Che cosa fa Postecom per contribuire alla competitività di Poste Italiane?
Il nostro posizionamento nei confronti del Gruppo è cambiato di recente, rafforzando le responsabilità sul marketing e lo sviluppo dei servizi digitali. Siamo principalmente responsabili delle attività riferite all’e-commerce, alle comunicazioni elettroniche, all’e-gov e alla gestione del canale online. In sintesi, abbiamo il compito di generare innovazione sul digitale e gestire l’online, sviluppando app per soluzioni mobili, creando servizi e innovando la fruizione e l’usabilità di quelli esistenti.
Operate più sui servizi che sulle infrastrutture. Giusto?
Oltre al marketing e al disegno di servizi digitali, abbiamo un’area di sviluppo e di esercizio gestito in integrazione con i referenti IT di Poste Italiane. Alcune componenti strutturali, per esempio mainframe e servizi di pagamento, sono gestite all’interno dei Ced di Poste Italiane, ma “parlano” con i front-end da noi gestiti.
Quale perimetro di mercato avete?
Postecom lavora prima di tutto per il Gruppo e sviluppa poi, sulla base delle esperienze interne, soluzioni veicolabili sul mercato direttamente o indirettamente. Ci rivolgiamo al mondo retail, ai cittadini, ai quali offriamo servizi digitali consolidati – telegrammi, raccomandate e conti corrente online – e alcuni nuovi servizi come la prenotazione di appuntamenti presso l’ufficio postale, ma stiamo innovando molto anche l’offerta per aziende e professionisti, per i quali abbiamo da poco rilasciato una nuova suite integrata di comunicazione elettronica.
Postecom è una Web agency?
No. Operiamo in realtà come se fossimo una divisione del Gruppo, il lavoro da Web agency è soltanto una parte. Interveniamo anche sulla definizione delle soluzioni e dei servizi, per esempio nell’ambito dell’e-commerce, con un’offerta integrata di sviluppo siti, logistica e pagamenti.
E-commerce, cosa offre Poste?
Il 15 ottobre abbiamo rilasciato una nuova offerta per le Pmi, si compone di due opzioni (Standard e Master) entrambe complete e integrate. Includono lo sviluppo del sito di e-commerce, i servizi di pagamento attraverso virtualPos offerto da BancoPosta, di logistica e recapito offerti da Poste e Sda. È un’offerta progettata ad hoc per le Pmi, con un pricing accattivante.
Chi può sfruttare questa novità?
La varietà è ampia, non ci sono limiti o preclusioni di tipologia, negozi di alimentari, pelletterie, alberghi, gioiellerie…
Fornite supporto allo sviluppo?
Sì, se richiesto dal cliente. Abbiamo lavorato molto per fornire una soluzione intuitiva corredata da servizi di back-end e post-sale adeguati e definito tempi certi di attivazione, formalmente contrattualizzati. Questa offerta è veicolata dai venditori dei nostri Uffici Postali Impresa, con una forza vendita di circa 1.500 operatori presenti sul territorio: grazie ai rapporti di fiducia di cui godono con gli imprenditori locali l’offerta è stata accolta bene dal mercato.
È una strategia su misura per le Pmi?
Al momento sì. Entro dicembre lanceremo un’altra offerta per rispondere alle diverse esigenze operative delle medie e grandi aziende. La nostra aspirazione è comunque, in generale, di favorire l’espansione internazionale, per ogni tipo d’impresa, grande o piccola. Grazie al network di operatori postali di cui facciamo parte stiamo definendo accordi per facilitare spedizioni, sdoganamento e consegne, che rappresentano al momento i veri ostacoli all’e-commerce. Il nostro sogno è di poter dire che “Poste Italiane porta le Pmi all’estero”. Abbiamo rapporti consolidati con Russia, Cina, Olanda, Stati Uniti: stiamo lavorando per sviluppare corsie privilegiate per l’e-commerce delle Pmi Italiane.
L’Upu, Universal Postal Union, ne ha discusso a Doha.
Oltre a sottolineare nuovamente l’importanza delle comunicazioni elettroniche, tutti gli operatori postali si sono trovati d’accordo nella volontà di sviluppare sinergie sul fronte dell’e-commerce e migliorare le modalità dei pagamenti internazionali, sfruttando la capacità logistica e distributiva già consolidata, ampliando le piattaforme di interscambio per aprire realmente nuove vie ai prodotti dei singoli Paesi.
Perché Russia e Cina?
La Cina è oggi il più grande acquirente via e-commerce con un bacino d’utenza in crescita. La classe media è interessata ad acquistare prodotti europei. Per Russia e Cina il made in Italy rappresenta un brand e sono un bacino enorme di potenziali compratori che potrebbero farci recuperare il gap strutturale al momento maturato dall’Italia nell’export dell’e-commerce.
E l’offerta per i professionisti?
Per loro abbiamo numerosi servizi, raccolti nel portale www.poste-impresa.it. Inoltre, è stato rilasciata una nuova soluzione di comunicazione elettronica, PosteMailBox,con firma digitale remota, conservazione sostitutiva, archiviazione e Pec. Si acquista online da Poste.it.
L’archiviazione è in cloud?
Non ancora, la lanceremo nel primo trimestre del 2013 arricchito da altri servizi forniti da partner di mercato.
Rispetto all’e-gov come aiutate la PA?
Poste Italiane potrebbe avere un ruolo ancora più rilevante nel supportare operativamente la PA, mettendo a disposizione, in un’ottica di riuso, gli asset che il Gruppo ha sviluppato. Abbiamo già avviato uno “Sportello Amico” in più di 5.700 uffici postali, per semplificare il rapporto con i cittadini, ampliare i punti di contatto verso la PA e richiedere certificati e servizi. Siamo poi in grado di offrire supporto anche interno alla PA nel processo di dematerializzazione, con tutto ciò che comporta sul workflow documentale, firma digitale, Pec ecc. Ma molto ancora si potrebbe fare, per esempio nella gestione delle identità digitali, domicilio digitale, in Sanità o per i pagamenti. Sono azioni rivolte sia alla PA locale sia centrale. In questa fase di innovazione e digitalizzazione della PA Poste è sicuramente un interlocutore il cui ruolo potrebbe ampliarsi.

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