In Europa non si investe abbastanza in reti in fibra ottica, tanto che a questi ritmi ci vorranno 92 anni per la copertura completa dell’Europa con un’infrastruttura broadband in fibra. La stima arriva da uno studio commissionato dall’Ftth Council Europe, secondo cui la connessione capillare in fibra di ogni singola abitazione dell’Ue costerebbe 261 miliardi di euro in termini di capex. “Il tasso attuale di investimenti in fibra delle telecom è di soli 3 miliardi di euro all’anno, e semplicemente questa cifra non è sufficiente”, dicono gli autori dello studio.
Per semplificare il roll out della fibra, il pallino è in mano ai governi dell’Ue. “Con le regole giuste, l’industria potrebbe autofinanziare lo switch over dal rame alla fibra in un periodo di 25 anni”, ha detto Stefan Stanislawski, co-fondatore di Ventura Team, società specializzata in fibra ottica che ha realizzato lo studio in tandem con Portland Advisors.
Gli autori dello studio fanno appello all’Ue perché modifichi le regole: serve un programma coordinato per avviare lo switch over verso la fibra. Ad oggi, secondo lo studio, non ci sono incentivi sufficienti per gli operatori di rete fissa per puntare sulla fibra, tanto più che continuano a generare ricavi dai loro network proprietari in rame. “In Europa si investe troppo poco in fibra ottica – dice Staniwlaski – e certo non per mancanza di capitali”.
Lo studio fissa un piano di azione in sette punti, coprendo i capitoli delle modifiche regolamentari, le politiche di prezzo e la modifica degli obblighi di copertura del servizio universale.
“La buona notizia è che uno switch over più rapido verso la fibra nell’Ue a 27 è assolutamente fattibile, a patto che vi sia una volontà politica sufficiente e che siano realizzate le modifiche del quadro regolamentare”, ha detto Stanislawski.