I CONTI

Nokia e Huawei al ribasso: ban e sanzioni pesano sui conti

La cinese continua a pagare lo scotto delle restrizioni imposte dagli Usa e sulla finlandese si addensano le nubi a causa degli accantonamenti legati al conflitto russo-ucraino. Samsung invece mette a segno risultati da record

Pubblicato il 28 Apr 2022

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Conti in sofferenza per Nokia e Huawei che pagano, rispettivamente, lo stop delle attività in Russia e il ban Usa. Vola invece Samsung che registra profitti record.

I conti di Nokia

Il produttore finlandese di apparecchiature per le telecomunicazioni Nokia ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto in calo del 17% a 219 milioni di euro, principalmente a causa di un accantonamento di 104 milioni di euro per la chiusura delle attività in Russia. Nel primo trimestre il fatturato del gruppo finlandese è cresciuto del 5%, a 5,35 miliardi di euro. Escludendo gli effetti valutari, l’incremento è stato dell’1%. Nokia ha confermato i target di redditività annunciati ad inizio anno e ha alzato il target di vendita per tutto il 2022 a causa dell’attuale debolezza dell’euro. “La domanda rimane forte e sebbene permangano problemi di catena di approvvigionamento e inflazione, siamo fiduciosi di poter confermare la nostra guidance per il 2022”, ha affermato il capo del gruppo Pekka Lundmark.

La trimestrale di Huawei

Huawei ha annunciato un calo del 14% su base annua delle entrate del primo trimestre, poiché il colosso cinese delle telecomunicazioni rimane penalizzato dalle sanzioni statunitensi. Nel periodo gennaio-marzo, il fatturato di Huawei è stato di 131 miliardi di yuan (18,8 miliardi di euro), rispetto ai 152,2 miliardi di yuan dell’anno precedente. Nel primo trimestre “la nostra attività di consumo è stata fortemente penalizzata”, ha osservato in un comunicato l’attuale presidente del gruppo, Ken Hu, senza entrare nei dettagli.

Huawei era uno dei primi tre produttori di smartphone al mondo, insieme alla coreana Samsung e all’americana Apple. E il marchio ha mantenuto per breve tempo il primo posto, spinto dalla domanda e dalle vendite cinesi nei mercati emergenti. Ma le sanzioni statunitensi nel 2018, che in particolare hanno tagliato fuori l’azienda dalle catene di fornitura di componenti globali, avevano fatto precipitare nell’incertezza il suo ramo di smartphone.

Washington ha anche esortato gli alleati a rinunciare a Huawei per dotare le proprie reti 5G, sostenendo che Pechino potrebbe utilizzare l’azienda per monitorare le comunicazioni e il traffico dati di un paese. Di fronte alle pressioni americane, Huawei si è rifocalizzata sul mercato cinese e sta diversificando le proprie attivita’, in particolare nel cloud computing e nelle connected car. Nel primo trimestre il ramo infrastrutture del gruppo (che fornisce connettivita’, reti e periferiche) ha cosi’ registrato una “crescita robusta”, ha sottolineato Ken Hu. Tuttavia, Huawei ha avvertito che il 2022 potrebbe essere un anno “ancora piu’ difficile” per il gruppo rispetto allo scorso anno, a causa di “piu’ incertezze e sfide esterne rispetto a prima”.

Samsung da record

Utile record per Samsung Electronics: è aumentato nel I trimestre del 51%, raggiungendo il top dal 2018. Il risultato è stato conseguito grazie alla robusta domanda dei data center per i chip di memoria. L’utile operativo e’ salito a 14,1 trilioni di won (11,1 miliardi di dollari) per il trimestre conclusosi il 31 marzo da 9,38 trilioni di won registrati un anno fa.

Nonostante gli incoraggianti risultati, la società ha avvertito dal rischio di carenze di componenti anche per la seconda metà dell’anno. Le entrate complessive sono aumentate nel trimestre del 19% ad un record di 77.800 miliardi di won. L’azienda ha detto che si aspetta che la domanda di chip da parte dei clienti server rimanga relativamente solida nel secondo trimestre, mentre anche il mercato degli smartphone e’ previsto continuare a crescere nella seconda metà dell’anno.

Le azioni di Samsung sono scese dello 0,5% nei primi scambi.

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