Amazon chiude il primo trimestre del 2022 con perdite per 3,8 miliardi di dollari, rispetto a un utile di 8,1 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente. E’ la prima volta che accade dal 2015 e la colpa sarebbe da attribuire alle congiunture storiche ed economiche di questi ultimi anni: “La pandemia e la successiva guerra in Ucraina hanno portato una crescita e delle sfide insolite”, ha infatti sottolineato l’amministratore delegato Andy Jassy.
Importante il peso dell’investimento in Rivian
Secondo i dati, la big dell’e-commerce ha registrato un utile adjusted per azione di 7,38 dollari, contro attese per 8,36 dollari, su ricavi di 116,44 miliardi di dollari, contro attese per 116,3 miliardi.
Amazon Web Services, nel dettaglio, ha fatto registrare ricavi per 18,44 miliardi, con il consensus a 18,27 miliardi; la pubblicità si è attesta a 7,88 miliardi, contro stime per 8,17 miliardi. Amazon ha poi registrato una perdita di 7,6 miliardi di dollari a causa del suo investimento in Rivian, dato che il titolo della società di auto elettriche ha perso oltre la metà del suo valore nel trimestre.
I ricavi sono aumentati del 7% nel primo trimestre, dopo il +44% di un anno prima: si è trattato della crescita trimestrale più lenta dal 2001. Subito dopo la pubblicazione della trimestrale, il titolo di Amazon ha subito un calo del 9% nel trading after hours dopo aver guadagnato il 4,65% nella seduta giornaliera. A pesare sull’andamento del titolo sono poi le previsioni per il secondo trimestre, con ricavi tra i 116 e i 121 miliardi di dollari, sotto le attese, che erano per 125,5 miliardi.
Perdita dopo i risultati record del 2020
La perdita arriva dopo i grandi risultati del 2020, anno in cui il colosso americano aveva registrato un record di crescita rispetto ai precedenti. L’ad ha spiegato che la “crescita straordinaria” di due anni fa aveva visto Amazon raddoppiare la sua rete di adempimento: “Oggi, dato che non stiamo più inseguendo la capacità fisica o di personale, i nostri team sono concentrati sul miglioramento della produttività e dell’efficienza dei costi in tutta la nostra rete di adempimento. Sappiamo come farlo e l’abbiamo già fatto prima”.
E se il flusso di cassa operativo di Amazon è intanto sceso a 39,3 miliardi di dollari – rispetto ai 67,2 miliardi di dollari dell’anno precedente – le vendite nette guidate dalla divisione di cloud-computing dell’azienda, Amazon Web Services, sono, al contrario, aumentate del 7%. Andy Jassy ha aggiunto che l’azienda sta affrontando un aumento dei costi con “continue pressioni inflazionistiche e della catena di approvvigionamento”.