Il Fondo nuove competenze cruciale per la competitività e la sostenibilità economica delle imprese e per il raggiungimento di un positivo impatto sociale. Ma servono maggiori controlli sul suo utilizzo. È quanto evidenzia la Corte dei conti nel Rapporto semplificato concernente il “Fondo nuove competenze”.
Dal rapporto emerge che, anche in virtù dei cambiamenti imposti dalla pandemia, la riqualificazione e l’innovazione nelle forme organizzative ed imprenditoriali, favorite dalla recente introduzione del Fondo come nuovo strumento finanziario, sono elementi necessari per la competitività e la sostenibilità economica delle imprese e per il raggiungimento di un positivo impatto sociale.
La magistratura contabile raccomanda però che la governance istituzionale (Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Anpal) svolga un’attività sempre più penetrante di controllo periodico, monitoraggio e raccolta delle informazioni sulle strategie ed innovazioni adottate dalle imprese beneficiarie del Fondo, per valutare l’accrescimento e l’aggiornamento delle capacità, delle abilità e delle conoscenze.
Le informazioni rilevate saranno utili per comprendere il contesto e definire un quadro sufficientemente completo per identificarne gli aspetti positivi e le principali
criticità e per valutare la capacità delle imprese di garantire, nel tempo, la produzione dei beni o l’erogazione dei servizi nei propri ambiti di attività e, di conseguenza, di
assicurare creazione e mantenimento di posti di lavoro e di ricchezza per le comunità
e per i territori in cui sono inserite.
Inoltre si raccomanda al ministero del Lavoro di sovrintendere e di coordinare l’attuazione, da parte dell’Anpal, delle politiche volte a promuovere l’apprendimento permanente della persona, al fine di garantirne l’accrescimento e l’aggiornamento delle capacità, le abilità e le conoscenze che costituiscono la finalità dell’erogazione delle risorse del Fondo. Infine un focus sulla gestione delle risorse del Fondo: necessario – secondo la Corte dei conti – monitorare, anche in maniera concomitante, la
gestione delle risorse statali da parte dell’Anpal, misurando periodicamente gli indicatori attraverso la rilevazione dei costi e la rispondenza dei risultati dell’attività
amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge.
Questa attività di monitoraggio intestata all’Anpal consentirebbe l’adozione di interventi correttivi, in contraddittorio con le amministrazioni, volti a prevenire o far
cessare situazioni di grave irregolarità e disfunzione pregiudizievoli per la finanza pubblica.
I contributi erogati
Le risorse del “Fondo nuove competenze” destinate da Anpal ai progetti di aggiornamento professionale per i lavoratori hanno sIuperato i 547 milioni di euro. A fronte di 6724 contributi erogati, 3277 hanno riguardato imprese dell’area Sud e Isole.
L’esame della magistratura contabile si è concentrato sulle risorse gestite dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), che sono confluite nel Fondo di finanziamento degli oneri (contributivi e retributivi) correlati al lavoro dei dipendenti ammessi ai percorsi di adeguamento ed accrescimento professionali.
Le domande escluse dal contributo – ha rilevato la Corte – sono state 283. Tra le cause principali si registrano la cessazione, l’inattività, la fase di liquidazione dell’azienda, le irregolarità del Durc, il parere negativo a specifici progetti formativi da parte delle regioni competenti, la comunicazione di informazioni non corrette o non emendate dall’azienda, nonché l’assenza di requisiti da parte del sindacato firmatario dell’accordo.