Innovazione e digitalizzazione fattori abilitanti lo sviluppo di Fs. In occasione della presentazione del Piano industriale 2022-2031, il Gruppo ha identificato i macro trend in materia di tecnologia, innovazione e digitale, come ad esempio l’automazione, il calcolo automatico di futura generazione e l’intelligenza artificiale impiegata, stanno rivoluzionando la società e l’economia.
Il Gruppo Fs punta a identificare innovazione, digitalizzazione e connettività come fattori abilitanti del Piano Industriale per rendere gli utenti più connessi e cogliere le opportunità offerte da un’innovazione più pervasiva, facendo leva anche sull’importazione di esperienze esterne.
Obiettivi strategici, in tal senso, sono il sostegno della trasformazione digitale del Gruppo, per assicurare il completamento dei progetti Digital e presidiare le piattaforme digitali chiave con una forte attenzione alla cultura del dato a supporto delle decisioni.
Il Gruppo ha elaborato una serie di iniziative strategiche che porterà avanti attraverso sei piattaforme digitali:
- Piattaforma “Resilience” per il monitoraggio delle infrastrutture stradali e ferroviarie;
- Piattaforma di smart mobility passeggeri (es. armonizzazione orari, pianificazione viaggi, bigliettazione, gestione parcheggi);
- Piattaforma per la logistica integrata
- Piattaforma per “l’orario intelligente” per conciliare bisogni manutentivi e livello di servizio;
- Piattaforma pagamenti di Gruppo
- Gigabitrail per connettere l’infrastruttura ferroviaria.
Avanti tutta anche sul un miglioramento della connettività a bordo treno.
Il Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo Fs punta a “un miglioramento ella connettività a bordo treno sia sulle linee dell’Alta velocità che su quelle regionali“. L’Ad Del Gruppo, Luigi Ferraris ha annunciato che l’obiettivo è arrivare a una connessione livello 4G sull’Av e WiFi su tutta la rete, con la connessione a fibra in tutte le 2.200 stazioni del gruppo.
“A maggior ragione oggi, dopo la pandemia e la trasformazione del modo di lavorare è sempre più necessario essere connessi e lavorare in modo virtuale, e allora énon farlo anche sui treni – ha spiegato Ferraris – con la possibilità di fare videoconferenze sul treno”, migliorando le prestazioni della connessione “smussando picchi che abbiamo su certe aree”.
Per questo, l’Ad di Fs punta a “due set di azioni, uno tattico di 18 mesi, per fare in modo che l’Av possa un livello di servizio 4G, e questo è stato avviato”, poi “uno più strutturato che punta a mettere il WiFi su tutta i 17mila chilometri della rete”.
In tutto ciò “ricordo che noi abbiamo già dei piccoli snodi sulla rete” e sulla base di questi “abbiamo un progetto per portare il WiFi sui 17mila km della rete e la fibra a tutte le 2200 stazioni”, ha puntualizzato.
Un impegno, quello sulla connessione, “per consentire di lavorare a bordo e questo per favorire non solo il trasporto collettivo perché penso sia anche una struttura abilitante, pensiamo alle zone rurali dove la copertura non è sufficiente ma abbiamo d esempio agricoltori che hanno bisogno di connettività per programmare le irrigazioni, ad esempio”. Un piano, complessivamente, che “per noi è una priorità e inizieremo a breve a lavorarci”, ha concluso.
Il Polo Logistica
Più digitale anche sul fronte del Polo Logistica, che insieme ai Poli Passeggeri, Infrastrutture e Urbano rappresentano le nuove divisioni di business.
Fs punta a raddoppiare la quota traffico merci su rotaia rispetto al 2019, migliorare i terminal esistenti e crearne di nuovi. Lavorando in un’ottica di sistema sull’intera supply chain, con importanti investimenti che prevedono anche la digitalizzazione della filiera del trasporto merci, Ferrovie dello Stato punta a rendere più competitivo il settore e raggiungere gli obiettivi posti dall’Agenda Onu 2030: aumentare la quota dell’attuale 11% di merci che attualmente viaggia su ferro, a fronte della maggioranza ancora su gomma, e arrivare al 30% come chiede l’Europa. Una quota che deve aumentare rapidamente e che oggi è al di sotto della media europea (19-20%), ben inferiore al dato della Svizzera e dell’Austria (intorno al 35%) e ancor più rispetto agli Stati Uniti (46%).
Per quanto riguarda Anas, nel Piano Industriale 2022-2031, sono previsti investimenti pari a circa 50 miliardi di euro tra sviluppo rete, manutenzione straordinaria e altre attività necessarie al completamento del piano. L’integrazione della società nel polo Infrastrutture, inoltre, “sarà alla base dell’accelerazione del percorso di digitalizzazione e connettività delle strade, Smart Road”.
Fondi per la cybersecurity
Il Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo Fs prevede anche “200 milioni di investimenti solo per la cyberecurity”. Il recente attacco informatico ai danni di Fs “ha visto disagi, ma la chiusura delle biglietterie non è stata conseguenza dell’attacco ma misura preventiva per evitarne la propagazione – ha sottolineato Ferraris – e poi la situazione si è normalizzata”. Certo, vista la situazione generale “non possiamo abbassare la guardia” perché “lo vediamo ogni giorno il rischio con cui dobbiamo convivere” e quindi “oltre a rafforzare le difese dedicate c’e il concetto di difesa”, per cui il piano destina “200 milioni più persone dedicate, e una stretta collaborazione con le autorità competenti perché molto si fa con la prevenzione”.