La fine delle restrizioni per l’emergenza Covid-19 non ha penalizzato il settore degli esports, che in Italia hanno mantenuto stabile la propria base di appassionati dopo il boom registrato durante la pandemia. Si tratta di un milione e 620mila persone, di cui di cui 475 mila dichiarano di seguire eventi competitivi online quotidianamente. Si tratta per il 63% maschi tra i 21 e i 40 anni, caratterizzati da un livello di istruzione e da un reddito superiore a quello della media della popolazione.
A scattare questa fotografia è il quarto rapporto Iidea (la Italian Interactive Digital Entartainment Association, associazione di categoria dell’industria dei videogiochi), realizzato in collaborazione con Nielsen.
Il genere si esport più amato dai fan sono i giochi di sport, poi gli sparatutto e i “battle royale”. Per giocare il 56% degli appassionati utilizza il pc, mentre in seconda posizione ci sono gli smartphone (54%).
Sempre più diffusa l’abitudine di affiancare al gioco un’attività “parallela”, che si tratti di chattare con i propri amici sui social o utilizzando altri canali telematici, oppure ascoltare musica.
Un ruolo centrale per godere della migliore user experience, secondo il report, lo giocano le connessioni in fibra, che vengono utilizzate per le loro perfomance di alto livello. Il 79% dei giocatori online di esports utilizza per giocare una connessione domestica, che si tratti di fibra o di Adsl.
“L’analisi conferma i numeri di forte aumento del 2021 – sottolinea Marco Saletta, presidente di Iidea – E’ ormai evidente il fenomeno degli esports in Italia c’è, è stabile e affermato. Non si tratta più soltanto di appassionati, ma di vero intrattenimento, con un nocciolo duro sempre più ampio. Ora il nostro obiettivo è quello di tornare agli eventi dal vivo, quelli che fanno della passione un momento di aggregazione che manca ormai da due anni”.