Il mercato delle Tlc si sta polarizzando: da una parte gli operatori di rete (netco) e dall’altra operatori di service e customer experience (servco). Un trend destinato ad accelerare in Italia anche e soprattutto tenendo conto degli obiettivi del Pnrr. Tim e Open Fiber si sono aggiudicate la Gara Italia a 1 Giga: le wholesale netco, come Open Fiber e Fibercop (Tim) avranno la necessità di realizzare in tempi molto brevi, ossia entro i prossimi 40 mesi, milioni di connessioni wholesale.
La maggioranza delle connessioni sarà di tipo attivo – ovvero porta su Olt+Ont universale a casa utente, laddove il router (Cpe) può essere libero. I fondi messi a disposizione nell’ambito della gara Italia 1 Giga finanziano l’acquisizione anche della porzione di infrastruttura attiva. Ma la fornitura di connessioni wholesale attive richiede un approccio completamente nuovo nella realizzazione delle reti di accesso Ftth, molto simile a quello che – come nel caso delle reti mobili 5G standalone – è noto come Network Slicing applicato agli operatori mobili virtuali (Mvno). Attraverso questo approccio la rete Ftth può essere “tagliata”, cioè configurata in modo tale da assegnare a ciascun operatore servco la sua fetta di rete da gestire come fosse la propria e con la flessibilità necessaria a generare pacchetti di servizio e profili di fatturazione differenziati.
Che l’operatore in questione sia annoverato come netco o servco non fa molta differenza da un punto di vista delle potenzialità in termini di offerta al cliente finale: già oggi esistono sistemi Ftth dedicati e di nuova generazione basati sul paradigma della virtualizzazione ossia software-defined e basati sul cloud computing, simili a quelli adottati sia a livello core sia edge nelle reti di Tlc. Per le netco questi sistemi consentono uno “slicing” della rete di accesso Ftth in modalità molto simile a quella offerta dal 5G nelle reti mobili, a supporto di offerte verticali o Mvno; per le servco, i sistemi consentono estrema flessibilità nella creazione e personalizzazione dei pacchetti di servizio. Va da sé però che le servco libere dagli oneri della costruzione della rete potranno concentrare risorse finanziarie proprie combinate con quelle erogate dallo Stato, attraverso i voucher al cliente finale, per disegnare servizi differenziati e innovativi. Ogni servizio è caratterizzato da profili specifici di banda disponibile/garantita, latenza e instradamento del traffico che ne garantisce le prestazioni.
I servizi più interessanti sono raggruppabili in 3 aree: nell’ambito residenziale e professional si potranno prevedere pacchetti specifici per gaming, metaverso, video streaming 4k/8K nonché ottimizzazioni per specifiche applicazioni a supporto di smart working, unified communication & collaboration e contact center distribuito; nell’ambito del business generico le principali potenzialità riguardano i servizi di videoconferenza professionale HD e di sala, applicazioni aziendali in public cloud, big data analytics, remote coding/testing, applicazioni di edge computing quali SD-Wan, Sase, contact center centralizzato/distribuito/ibrido, trasporto dati multi-sede; riguardo al business verticale potranno essere realizzate applicazioni che richiedono un uso spinto delle funzionalità di slicing come l’IoT industriale, l’adozione di realtà aumentata per logistica e produzione, il backhauling di siti radio, il trasporto video da e verso centri di produzione (video contribution), funzionalità di data center e data center interconnect.
È evidente però che gli operatori – sia che si tratti di netco sia di servco – dovranno affidarsi a partner specializzati e all’avanguardia nella realizzazione chiavi in mano di infrastrutture e sistemi per migliorare l l’efficienza, la flessibilità ed il ritorno sull’investimento in questi nuovi scenari.