Se ne vanno da Zynga il vicepresidente della Divisione Casual and Arcade Games, Roy Sehgal, e il group general manager, Steve Schreck, ultimi di una serie di top-manager in fuga dalla compagnia statunitense di social games che sta vivendo da tempo una grave crisi.
Sehgal, che era entrato in azienda nel 2009 e aveva creato il gioco “Café World”, ha dichiarato in un’intervista telefonica di essersi dimesso per “avere più tempo libero”. Invece Schreck, che ha gestito l’ultimo gioco di successo, “Hidden Chronicles”, e guidato una squadra di un centinaio di persone, andrà a far parte di in una startup di gaming fondata dall’ex capo dell’ufficio creativo di Zynga, Mike Verdu, dimessosi la scorsa estate. Tuttavia, a causa di un accordo tra Zynga e Verdu, Schreck ha bisogno dell’approvazione da parte del precedente datore di lavoro per potersi unire alla nuova company.
Di recente il gruppo famoso per “Farmville” e “Mafia Wars” ha perso David Wehner, ex Chief Financial Officer, che è passato a Facebook, e Mike Gupta, il tesoriere, che invece è passato a Twitter. Ma è dall’estate scorsa che si sta verificando un esodo in massa dai piani altri del gruppo. Oltre a Verdu, tra i dirigenti usciti di scena nei mesi scorsi ci sono Allan Leinwand, Chief technology officer of infrastructure, Bill Mooney, uno dei vicepresidenti degli studios che si era occupato in particolare di Farmville e Brian Birtwistle, uno dei vicepresidenti del marketing.
È da tempo che Zynga naviga in cattive acque. Lo scorso ottobre i vertici dell’azienda hanno dichiarato di attendersi per gli ultimi tre mesi del 2012 perdite nette comprese tra i 90 e i 115 milioni di dollari. Gli introiti relativi allo stesso periodo dovrebbero essere compresi tra i 300 e i 305 milioni di dollari, con una perdita preventivata di 90-105 milioni e una perdita fissa delle azioni di 12-14 centesimi.
Non ha contribuito a risollevarne le sorti la “separazione di fatto” da Facebook. Il 30 novembre ha rinegoziato il contratto stretto due anni fa con il gigante dei social networks ponendo fine all’esclusiva reciproca. Di fatto la società di games non sarà più costretta a sviluppare giochi solo per Fb e a sua volta la piattaforma social potrà lanciare prodotti “fatti in casa”. Un accordo dovuto alla reciproca insoddisfazione per i precedenti rapporti di collaborazione.