Arriva la fattura elettronica. Le norme che la disciplinano la fattura elettronica sono previste nella bozza del decreto Salva-infrazioni. Modalità sull’autenticità dell’origine, integrità del contenuto e leggibilità della fattura sono normati nel testo, come si evince dalla Relazione Illustrativa al Dl. Riguardo alla conservazione si stabilisce che “le fatture create in formato elettronico e quello cartaceo devono esser conservate in modalità elettronica”.
La partita vale svariati miliardi di euro: secondo stime dell’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano nell’ipotesi in cui si renda obbligatoria la fatturazione elettronica nei confronti della PA (cioè che si introduca il decreto attuativo della legge approvata nel 2008), si potrebbero ottenere risparmi diretti pari a 1 miliardo di euro per la PA e 1 miliardo di euro per i fornitori della PA e ulteriori 3 miliardi se, a partire da questo obbligo, si diffondesse la fatturazione elettronica anche nel 20% dei rapporti tra imprese.
Secondo Francesco Sacco, Managing Director Enter-Università Bocconi e docente dell’Università dell’Insubria, la vera svolta arriverebbe con un ripensamento del meccanismo di fatturazione: “Il punto non è convertire la carta in pdf: certo serve anche questo se si vuole risparmiare sui costi di spedizione, ma è un grande cambiamento? Al contrario, se le uniche fatture ammesse a termini di legge fossero quelle create centralmente su una piattaforma cloud gestita dalla PA, le fatture, una volta create, non solo dovrebbero essere spedite ma sarebbero immediatamente identificabili e recuperabili con enormi vantaggi”. Niente più fatture false, niente più rischi per le banche di vedersi presentare più di una volta la stessa fattura allo sconto, fra i benefici del nuovo modello. “Inoltre – puntualizza il docente – le banche potrebbero smobilizzare più facilmente i crediti e per i parametri di Basilea 3, essendo accettate, sarebbero classificabili con livelli bassi di rischio. Per non parlare dei benefici sul fronte dei pagamenti non solo fra PA e imprese ma anche fra le imprese stesse: una volta creata, e quindi emessa, la fattura va pagata entro la sua data di scadenza che, se passata, comporta il carico automatico dell’interesse legale e una segnalazione per il tardivo pagatore. Insomma, se si va oltre la migrazione dal documento cartaceo a quello digitale inteso come una copia elettronica si possono avviare lunghe catene di trasformazione”.