Fondo Clessidra, in tandem con Equinox, ha presentato un’offerta vincolante per La7 e, secondo l’Ansa, lo stesso ha fatto anche Urbano Cairo. Nessuna conferma né smentita invece sulla presentazione di un’offerta vincolante da parte degli altri pretendenti Discovery e H3g, che potrebbero essere rimasti fuori dalla gara. In serata Salvatore Mancuso ha confermato di aver presentato un’offerta attraverso il proprio fondo Equinox al fianco di Clessidra per rilevare da Ti Media La7. “Sì, abbiamo presentato oggi un’offerta”, ha detto l’ex presidente del Banco di Sicilia. Resta in gara per La7 anche Urbano Cairo, già concessionario della pubblicità per TI Media, che ha presentato, assistito da Lazard, un’offerta vincolante che riguarda solo i canali televisivi. Le offerte saranno doscusse al Cda di telecom Italia in programma il 6 dicembre.
Sarebbero quattro le offerte per TI Media arrivate fino a ieri, dead line ultima per farsi avanti, sul tavolo di Mediobanca, advisor di Telecom Italia nella vendita del business televisivo. Ma nessuna delle offerte, secondo la Repubblica, è stata giudicata soddisfacente. Nel dettaglio, secondo il quotidiano, le offerte di Discovery e H3g sarebbero poco interessanti e le altre due, quella di Clessidra e Cairo Communication, sarebbero basse e con troppe condizioni, molto inferiori al valore di borsa di TI Media. Secondo il Corriere della Sera, la dead line per la presentazione delle offerte sarebbe slittata a oggi pomeriggio.
Nei mesi scorsi il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè non ha fatto mistero del fatto che se le offerte non saranno giudicate soddisfacenti non c’è nessuna intenzione di cedere il business ad ogni costo. Le proposte di acquisto di TI Media saranno discusse fra due giorni dal Cda di Telecom Italia.
Secondo le indiscrezioni circolanti negli ultimi mesi Clessidra, guidata dagli ex manager Fininvest Claudio Sposito e Alessandro Grimaldi, sarebbe interessata a rilevare tutte le attività messe sul mercato da Ti Media: in origine, si parlava di un’offerta tra i 300 e i 400 milioni di euro. Discovery, invece, avrebbe offerto circa 100 milioni per i soli asset televisivi, perché interessata ai tasti 7 e 8 del telecomando. H3g punterebbe alle frequenze per trasformarle in banda telefonica e avrebbe offerto 250 milioni. E infine, sempre secondo indiscrezioni, l’offerta di Cairo – interessato solo alle reti – sarebbe lievemente inferiore alle altre. Tuttavia l’editore può contare sul fatto che, chiunque vinca la gara, dovrà poi trattare con lui per i contratti pubblicitari che ha in esclusiva fino al 2019 con un minimo garantito di 126 milioni di euro.
Intanto, secondo il Corriere della Sera, è slittato a oggi il termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione de La 7. Il termine per la presentazione delle proposte di acquisto era fissato per ieri, ma è stato posticipato di 24 ore per consentire ai pretendenti di limare le offerte. Secondo il Corriere della Sera, Discovery sarebbe fuori dalla gara. Incerta, secondo il quotidiano, la posizione H3g.
L’interesse del fondo Clessidra di Claudio Sposito si sarebbe alquanto raffreddato dopo la pubblicazione dei risultati finanziari di TI Media, e l’offerta sarebbe inferiore ai 300 milioni di euro, somma circolata nei mesi scorsi. Per quanto riguarda Cairo, come già trapelato, l’interesse della società che cura la raccolta pubblicitaria de La 7 sarebbe soltanto per le tv e non per i mux, che invece interessano a 3 Italia. Da verificare la volontà di Hutchison Whampoa, di investire nel settore tv italiano.
Nel frattempo, ieri il finanziere Ben Ammar, l’imprenditore franco-tunisino presente sul mercato televisivo italiano attraverso la holding Prima Tv, che controlla Dfree – che diffonde Disney, Universal, Bbc e Mediaset sul digitale e ha interessi in Sportitalia e in Eagle Pictures – ha convocato una conferenza stampa per domani, in cui annuncerà delle novità. Ben Ammar smentisce ogni interesse per la 7. Il finanziere smentisce ogni collegamento con lo slittamento delle offerte per TI Media.