La Federazione dell’industria musicale italiana (Fimi) di Confindustria plaude all’operazione della Guardia di Finanza che ha portato all’oscuramento di due portali Torrent. “L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Agropoli é provvidenziale in quanto giunge a tutela del mercato natalizio – spiega il presidente Fimi, Enzo Mazza– Sapevamo che nelle prossime ore i siti torrent sarebbero stati invasi dalle novità discografiche in classifica, tra le quali anche “Italia Loves Emilia” i cui proventi delle vendite fisiche e digitali andranno a favore delle popolazioni colpite dal sisma”
“L’operazione della Guardia di Finanza ha colpito piattaforme criminali che lucrano a danno di artisti e imprese italiane, come confermano i dati sui ricavi dei siti – sottolinea Mazza – Ora andrebbero sanzionati anche gli investitori pubblicitari che sostengono le attività illegali”.
I finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Agropoli, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, hanno eseguito un provvedimento di oscuramento dall’Italia dei noti portali pirata internazionali Torrentreactor.net e Torrents.net.
I siti oscurati si presentavano come forum, nonché tracker, finalizzati alla raccolta, indicizzazione e diffusione di materiale tutelato da diritto d’autore, attraverso la condivisione di “file .torrent” che permettevano di reperire sulla Rete le opere piratate. Le investigazioni condotte sul portale pirata “Torrentreactor.net” hanno appurato che che il sito (localizzato in Ucraina) occupa la 201a posizione dei siti più visitati in Italia, con circa 600.000 accessi unici e oltre 4 milioni di pagine viste al mese, collocando il nostro Paese – insieme all’India – al primo posto degli accessi, con oltre il 14% del totale.
Le opere coperte da diritto d’autore illecitamente accessibili sono state quantificate in 1.695.907 ed è stato stimato che siano stati percepiti oltre 4.700 dollari al giorno, grazie alla pubblicità, con l’incameramento di una somma complessiva pari a 5.164.560 di dollari statunitensi.
L’analisi del contenuto dei siti, eseguita contestualmente all’esecuzione del provvedimento di inibizione, ha permesso di rilevare che tra le centinaia di migliaia di opere illecitamente messe in condivisione, c’erano anche le compilation “Songs for Japan” e “Amiche per l’Abruzzo” pubblicate per raccogliere fondi per le vittime dei terremoti.
“Le indagini, eseguite con l’ausilio tecnico della Federazione contro la Pirateria Musicale verranno ora focalizzate sull’identificazione dei soggetti esteri che hanno partecipato alla gestione dei siti pirata, passibili di severe sanzioni di carattere penale nel nostro Paese, nonché sull’operatività illecita di un ulteriore sito, amministrato dall’Italia e parimenti affermatosi tra i principali portali nazionali per la diffusione su internet di opere piratate – sottolinea una nota della Gdf – L’operazione si inquadra nel più ampio contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della diffusione illegale di materiale coperto da copyright, illecito che costituisce una gravissima turbativa del mercato legale e genera mancati introiti di milioni di euro ogni anno per gli aventi diritto e per l’erario”.