IL CASO

Banda ultralarga, nuova fase istruttoria per il progetto di co-investimento Fibercop

Come anticipato da CorCom, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha ufficialmente ritirato il dossier già notificato alla Commissione Ue a seguito della richiesta di Tim di indicizzare i prezzi sulla base dell’inflazione. “La modifica destinata a incidere significativamente sull’intero schema tariffario”

Pubblicato il 08 Giu 2022

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Ritiro del dossier già notificato alla Commissione Ue e riavvio della fase istruttoria: come anticipato da CorCom nei giorni scorsi Agcom nella seduta del Consiglio di ieri, 7 giugno, ha formalmente “congelato” i progetto di co-investimento di Tim (Fibercop) a seguito della richiesta dell’azienda – successiva alla notifica a Bruxelles – di indicizzare i prezzi tenendo conto dell’inflazione.

“L’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha preso atto della decisione unilaterale di Tim di modificare la proposta di impegni di co-investimento sulle reti ad altissima capacità con la previsione di un meccanismo di indicizzazione dei prezzi, per tener conto dell’inflazione” e “per garantire adeguata trasparenza nei confronti delle Istituzioni europee e del mercato, ha disposto (a maggioranza, con voto contrario della Commissaria Giomi) il ritiro del proprio schema di provvedimento trasmesso alla Commissione e ha dato mandato ai propri uffici di procedere con i necessari approfondimenti istruttori”, si legge nella nota post-Consiglio di Agcom.

Prezzi variabili, la proposta andrà rivista

Secondo gli approfondimenti degli uffici dell’Autorità “la modifica appare destinata ad incidere significativamente sull’intero schema tariffario dell’offerta di co-investimento, in quanto introduce un sistema di prezzi variabili nel tempo rispetto allo schema di prezzi costanti previsto dell’offerta presentata in data 22 dicembre 2021. Tale circostanza, rende necessarie nuove valutazioni di merito da parte dell’Autorità e impedisce l’ulteriore prosecuzione dell’attuale fase di consultazione europea”. I necessari approfondimenti implicheranno nuove e ulteriori interlocuzioni con Tim e con tutti gli operatori interessati, per valutare la conformità del nuovo sistema di prezzi. “Una volta ricevuta l’offerta da Tim, l’Autorità riavvierà tempestivamente l’iter del co-investimento”.

Il voto contrario della Commissaria Giomi

In una nota la Commissaria Elisa Giomi ha messo nero su bianco le motivazioni del suo voto contrario: “Ritengo che lo schema già approvato dall’Autorità il 7 aprile scorso non possa in alcun modo essere rimesso in discussione da nessuno dei coinvestitori, quindi nemmeno da Tim poichè l’approvazione dell’Autorità ha reso vincolanti gli impegni per tutti i partecipanti. L’Autorità poteva e doveva rigettare questa ‘decisione unilaterale’ di Tim perché non può essere un soggetto che prende atto passivamente delle decisioni di imprese regolate, in particolare se tali decisioni possono avere un impatto sulla concorrenza e sui consumatori che è chiamata a tutelare. Il ritiro della notifica presso la Commissione europea è una vera e propria abdicazione al ruolo e alle prerogative dell’Autorità”.

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