PagoPA “promossa” dalla Corte dei Conti. La Sezione controllo enti della magistratura contabile ha approvato la relazione sulla gestione 2020 della Spa dal Mef e costituita nel 2019 per la promozione dell’innovazione digitale, con lo sviluppo di infrastrutture e soluzioni tecnologiche avanzate (23.000 gli enti pubblici interessati). Nel 2020 il patrimonio netto è pari a 1,05 milioni di euro e l’esercizio chiude con un utile pari a 35.180 euro, in aumento di 15.780 sul 2019 (19.400 euro). Il valore della produzione raggiunge quota 13.314.383 euro, in crescita di 9.244.280 sul 2019 (4.070.103 euro), e i relativi costi sono di 13.066.158 euro, in incremento per 9.028.795 sul 2019 (4.037.363 euro).
La differenza tra ricavi e costi è pari a 248.225 euro, anche in questo caso in aumento, per 215.485, rispetto al 2019 (32.740 euro). Passano da 4,25 a 14,42 milioni di euro le disponibilità nette iniziali, con un incremento di 10,17 milioni, soprattutto in virtù della prima tranche, ricevuta a dicembre, della linea di credito della Banca Europea per gli Investimenti (pari a 5,5 milioni), oltre che per l’incasso di crediti verso i prestatori di servizi di pagamento (8,5 milioni) e per i fondi trasferiti dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), di circa 2 milioni, di cui uno da restituire alla Presidenza del Consiglio. Nel 2020 e 2021, la società ha accresciuto le sue attività con lo sviluppo, sull’app IO, del green pass per certificare la vaccinazione contro il Covid-19 in sede di spostamento.
Nel 2020, il compenso dell’amministratore unico è stato di 120.000 euro, quello del collegio sindacale pari a 12.000 euro per il Presidente e a 8.000 per ciascuno degli altri componenti effettivi. Ammontano a 5.250 euro i compensi per la società di revisione legale. Il personale in servizio è di 70 unità (di cui 2 in distacco), e il costo complessivo, in aumento, raggiunge quota 4,38 milioni di euro.