Il digital divide colpisce le zone montane d’Italia. Mettendo a rischio i pagamenti digitali. Lancia l’allarme l’Unione dei Comuni e degli Enti montani che denuncia un eccesso di problematiche di “connessione, accesso e mancanza di segnale per i dispositivi di pagamento”. E non solo nei rifugi alpini.
Per questo l’associazione è pronta a mappare le segnalazioni e a portarle, si legge in una nota, “sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico, degli operatori di telefonia, delle società partecipate dal sistema pubblico che si occupano di digitalizzazione”.
Troppi disservizi sui Pos
“Vorremmo ricevere poche segnalazioni di problematiche – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem -, ma in realtà da mesi riceviamo molte sollecitazioni. Nessuno mette in dubbio il provvedimento in sé. I pagamenti con pos, con carta di credito, devono essere possibili ovunque, agevolati, anche nei negozi e nei bar dei piccoli Comuni e delle zone montane. Ma i problemi permangono”.
Sul tavolo il tema dei costi
Non basta. Uncem porterà sui tavoli del governo il tema dei costi. In particolare si chiede “di estendere sin d’ora il credito d’imposta per acquisto o noleggio degli apparecchi elettronici, compresi pos. Una necessità che si deve unire a commissioni calmierate, azzerate, almeno per i primi anni”.
Anche gli istituti di credito devono fare la loro parte: “Le banche – spiega Bussone – evitino di incamerare risorse con percentuali sui pagamenti. Visto che vi è un obbligo, riducano o meglio azzerino i loro margini di guadagno. Uncem farà la mappatura, con la richiesta di segnalazione di ogni genere di problema. Non li risolveremo di certo tutti, o nessuno, ma diamo voce a chi opera sui territori, per facilitare il ‘restare’ sui territori, facendo impresa, economia, generando valore e creando posti di lavoro nelle zone montane. Non senza digitale, vincendo i divari, con una nuova cultura nella fruizione dei servizi, anche di pagamento”.